Viabilità a Pordenone, la svolta del ring

PORDENONE. Di chiusura non parla. Solo di inversione di marcia. Questa la proposta del piano urbano della mobilità sostenibile per la Rivierasca. Un’ipotesi di lungo periodo – se ne parlerà nel 2020, dopo la realizzazione della bretella sud – che dovrebbe avvenire a fronte di una diminuzione del traffico di attraversamento ovvero quello che oggi ricade sul ring. Perché non chiuderla a quel punto?
L’ipotesi. I progettisti di Sintagma, immaginano di invertire l’attuale senso unico a partire dalla rotonda Amman (all’incrocio tra via Riviera del Pordenone e viale Martelli) fino all’incrocio con via Pola (quindi oltre il ponte di Adamo ed Eva). Le auto che attualmente provengono da via Pola potrebbero costeggiare il parcheggio Marcolin come avviene già oggi, ma non più proseguire lungo la Rivierasca.
Oltre il Noncello. Le auto che oggi costeggiano il Noncello per poi risalire su viale Dante, sarebbero costrette ad andare al di là del fiume. A quel punto l’amministrazione potrebbe studiare se invertire il senso unico in via Giuliano, per consentire comunque un anello circolatorio, o spostare il traffico esternamente e quindi su via Mestre e via Nuova di Corva.
Pedonalizzazione. Per completare la riqualificazione di quella zona, Sintagma ha immaginato la realizzazione di un nuovo bypass in corrispondenza della chiesa della Santissima tra via delle Grazie e via Mestre e, attraverso via Mestre, il collegamento alla nuova bretella tra via Nuova di Corva e via Volt dei Querini con conseguente pedonalizzazione della viabilità davanti alla chiesa. Di fatto si immagina un collegamento pedonale che costeggi il lungofiume anche nel tratto dove oggi ci sono i gonfiabili e il parcheggio e viene ipotizzato un sottopasso pedonale per arrivare in fiera.
Occasione persa. Se l’ipotesi della pedonalizzazione dell’area davanti alla Santissima è stata sostenuta dalle stesse forze di maggioranza (il consigliere di Vivo Pordenone, Roberto Freschi ha rilanciato l’idea più volte), la chiusura della Rivierasca al momento non sembra essere stata contemplata. L’inversione del senso unico, già anticipata dal sindaco Claudio Pedrotti l’estate scorsa, è una soluzione di compromesso. Una soluzione che non sembra rispondere alla voce di chi in città – artisti, intellettuali, associazioni – ha chiesto all’amministrazione di valorizzare l’area lungofiume. L’obiezione è sempre stata: «Non si può chiudere la Rivierasca se non si decide prima come animare quell’area». Ma il dibattito su un’alternativa non ha avuto seguito.
Associazioni. A provare a dare voce a quest’istanza partita dal basso sono state le associazioni, sempre l’estate scorsa, in un dialogo aperto anche con l’amministrazione. Un dialogo che però non sembra trovare riscontro nel piano della mobilità
Le scelte. E’ pur vero che il Pums al momento è uno studio che non si è tradotto in delibera: deve essere approvato sia dalla giunta che dal consiglio comunale. Fino ad allora va valutato come studio proposto dai professionisti – sulla base delle indicazioni dell’amministrazione –, in attesa di chiare volontà politiche.
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