Via al mini-giro di direttori prima del valzer delle deleghe

In Fvg ridisegnata la gestione tecnica di attività produttive, agricoltura e infrastrutture. Pronto anche il “rimpastino” con il personale che passerà nelle mani di Roberti
Nelle foto, Magda Uliana e Franco Milan
Nelle foto, Magda Uliana e Franco Milan

UDINE. La giunta regionale ha definito un mini-giro di direttori centrali – anche ma non soltanto in vista del valzer di deleghe in programma nelle prossime settimane – mettendo mano alla gestione tecnica di Attività produttive, Agricoltura e Infrastrutture.

Partiamo, però, dalle conferme considerato come l’esecutivo di Massimiliano Fedriga abbia deciso di confermare i vertici amministrativi della Regione con il rinnovo per un anno (scadenza 1º agosto 2020) degli incarichi di direttore generale e di segretario generale rispettivamente a Franco Milan e Gianfranco Rossi.

Poi, però, in giunta si è passati alla definizione di una serie di trasferimenti interni di direttori. Il centrodestra aveva, prima di tutto, la necessità di sostituire la figura di Augusto Viola, prossimo alla pensione, al vertice dell’Agricoltura.

La scelta, alla fine, è stata interna con la prossima promozione di Adolfo Faidiga, attuale vicedirettore in assessorato, una vita nella fila della Forestale e colonnello dei Carabinieri una volta che l’Arma ha inglobato il Corpo.

Lascerà le Infrastrutture per passare alle Attività produttive dopo anni, invece, Magda Uliana – anche se resta da capire il destino dell’attuale direttore Antonio Bravo –, e al suo posto verrà promosso – dal 1º agosto come per tutti gli altri incarichi – il vicedirettore Marco Padrini.

Non si muoverà dall’assessorato di Sebastiano Callari, invece, Francesco Forte, per quanto l’obiettivo di “sottrargli” il controllo sul personale – da sempre bacino elettorale non indifferente per qualsiasi maggioranza – verrà realizzato attraverso il prossimo rimpasto di deleghe.

Callari, infatti, perderà la Funzione pubblica che passerà nelle mani di Pierpaolo Roberti con l’ex vicesindaco di Trieste che, a quel punto, avrà in mano una copia del precedente assessorato di Paolo Panontin oltre alla non banale delega alla Sicurezza e all’Immigrazione.

In cambio, Callari, otterrà il controllo della Centrale unica di committenza e da Barbara Zilli la gestione del Patrimonio (compreso il Demanio) lasciando alla leghista le Finanze e, forse, una sorta di verifica degli atti oltre a, si dice, le Politiche comunitarie.

Delega, questa, attualmente in mano a Roberti così come una parte di terzo settore, quella più strettamente legata al volontariato, ma che l’assessore cederà al suo collega di giunta Riccardo Riccardi.

Una scelta logica, in fin dei conti, considerato come il vicepresidente possieda già il controllo della Salute, delle Politiche sociali, della disabilità e pure una fetta considerevole di volontariato anche attraverso la Protezione civile regionale. —


 

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