Vetroresina, sale la protesta per il silenzio dei vertici

POVOLETTO. Al silenzio, «pressoché totale», dei vertici del Vetroresina Group corrisponde l’innalzamento dei toni della protesta dei lavoratori. Davanti allo stabilimento di Povoletto non c’era, ieri mattina, solo l’ormai abituale picchetto di operai, che da tre settimane presidia l’ingresso della fabbrica: con loro, affiancati stavolta da una rappresentanza degli impiegati della ditta, anche i vessilli di due organizzazioni sindacali, Uil (già presente in loco, da giorni, con il segretario regionale Uiltec Antonino Mauro) e Cgil.
Nel contempo, si è cercato pure il coinvolgimento dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco di Povoletto, Andrea Romito, «informato della manifestazione» - rende noto Mauro - e della gravità della situazione, e a brevissimo si farà lo stesso con le istituzioni superiori, alias con Provincia e Regione.
«Nelle prossime ore - ha annunciato il portavoce della Uiltec - ci attiveremo in tal senso, in entrambe le direzioni». È inconcepibile e inaccettabile, tuona quindi, che «non sia ancora pervenuta alcuna informazione sull’evolversi della crisi».
Sviluppi erano stati annunciati per venerdì scorso, ma l’attesa dei dipendenti si è rivelata vana: il nuovo termine sembrerebbe portare, adesso, alla giornata di lunedì 27 aprile, «probabilmente quella decisiva», abbozza Mauro, ribadendo la lamentela del personale per la riluttanza della presidenza del gruppo a fornire lumi sulla richiesta di concordato.
«Probabilmente si stanno definendo gli ultimi dettagli - commenta il sindacalista -, ma non sarebbe costato nulla metterne a parte i lavoratori. Parliamo di gente che da mesi non ha più un soldo, e che non sa letteralmente come campare. Tante di queste persone non riescono a pagare le rette della mensa scolastica dei propri figli, e sono oberate di telefonate dalle banche».
È stata richiesta la cassa integrazione ordinaria, ma «fra la comunicazione all’Inps e il primo versamento passerà, verosimilmente, almeno un mese»: andasse bene, i soldi potrebbero arrivare intorno alla fine di maggio. L’ultimo acconto, relativo peraltro a spettanze del 2014, è stato percepito dalla forza lavoro il 18 febbraio. Dopo quella data più nulla. Qualche settimana fa, poi, la ciliegina sulla torta: i cancelli della Vetroresina erano rimasti chiusi. Da allora il personale (60 unità) staziona, a turno, nel cortile dello stabilimento, in cui continuano a operare esclusivamente i dipendenti della Vetres, realtà che ha preso in affitto parte dei locali e dei macchinari dell’industria (la quale, per inciso, ha una filiale in Macedonia e una in Bulgaria). Si aspetta a questo punto lunedì, come accennato, nella speranza che venga almeno chiarito se vi sia una possibilità di adempimento per le commesse - importanti - rimaste in forse.
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