Verso il voto, Padovan sfida l’antipolitica nelle fila del Pd

AZZANO DECIMO. E’ attesa entro pochi giorni la decisione delle due anime del centrodestra di Azzano Decimo in vista delle elezioni amministrative dell’11 giugno. L’attuale opposizione esprimerà uno o due candidati sindaco? E, in un eventuale ballottaggio - previsto per la prima volta ad Azzano Decimo - in caso di mancato accordo al primo turno, il candidato meno votato sosterrebbe l’altro? Anche se i due fronti della minoranza hanno annunciato che la scelta definitiva arriverà a breve, rispetto a tali domande ci sono poche certezze.
L’unico dato di fatto, allo stato attuale, è la spinta delle segreterie regionali e provinciali dei partiti di centrodestra affinché si corra assieme sin dal primo turno. Basterà a convincere uno dei due schieramenti a fare un passo indietro? Chi tra Vittorino Bettoli (Forza Italia, Libertà per Azzano e Azzano che cresce) e Angelo Segatto (Lega Nord, Azzano 33082 e Azzano può) dovrà rinunciare al ruolo di candidato, qualora prevalesse il diktat delle direzioni di partito? Ci sono dubbi sul fatto che l’intesa arrivi al primo turno: quindi, Segatto e Bettoli sarebbero chiamati a misurarsi con il gradimento degli elettori. Rimane da capire se l’apparentamento arriverebbe per il ballottaggio, visto che, secondo indiscrezioni, non è una certezza. Il tempo stringe, ma il quadro non appare ancora cristallino, anzi.
Mentre il centrodestra decide cosa fare, la coalizione opposta avvia la campagna elettorale. Monica Padovan, quarantenne, impiegata in uno studio di consulenza del lavoro di Pordenone, ha scelto di candidarsi col Partito democratico. «Ho deciso di candidarmi – dice – per “sfidare” l’antipolitica attraverso il buon governo, che, per il Pd, non può prescindere dall’attenzione verso la periferia sociale. E’ lì che mi muoverò, cercando un nuovo tipo di rapporto coi cittadini». (m.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto