Vende anabolizzanti all’amico culturista: patteggia dieci mesi

CERVIGNANO. Ha venduto confezioni di sostanze anabolizzanti e dopanti a un amico conosciuto in palestra e si è ritrovato indagato dai carabinieri, per violazione della legge che disciplina la tutela sanitaria delle attività sportive e la lotta contro il doping.
Di fronte alla richiesta di rinvio a giudizio della Procura, quindi, Alessio Occhipinti, 28 anni, originario di Monfalcone e residente a Cervignano, ha preferito affidare al proprio difensore il patteggiamento della pena.
La vicenda si è chiusa davanti al gup del tribunale di Udine, Daniele Faleschini Barnaba, che, accogliendo la pena concordata tra le parti e riconosciute all’imputato le attenuanti generiche, gli ha applicato 10 mesi e 20 giorni di reclusione e 2.296 euro di multa, sospesi con la condizionale.
Era stato il ragazzo a cui le sostanze erano state cedute a indicare in Occhipinti la persona che gliele aveva procurate.
Non una denuncia spontanea, la sua, bensì il risultato del controllo cui era stato sottoposto in una tarda serata di inizio maggio, nel 2015, quando una pattuglia di carabinieri aveva fermato la Punto su cui si trovava, nell’abitato di Cervignano.
Il servizio, finalizzato al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, aveva centrato l’obiettivo: a precisa domanda, il giovane aveva ammesso di possedere qualche grammo di marijuana.
Nel corso della perquisizione domiciliare che ne era seguita, però, oltre agli involucri di cellophane contenenti quantitativi minimi di droga, il ragazzo aveva confessato di detenere anche alcune confenzioni di steroidi anabolizzanti.
È a quel punto che erano spuntati i nomi di Occhipinti e del presunto fornitore della sostanza stupefacente (nei confronti del quale è stato avviato un diverso procedimento penale). Sarebbe stato Occhipinti – aveva spiegato – a proporgli gli anabolizzanti, prospettandogli «una veloce ipertrofia muscolare».
La compravendita era avvenuta in aprile, nel parcheggio di un centro commerciale: 22 fiale di testoterone, 30 compresse di cabergolina e 40 capsule di Tamoxene, per un costo totale di 75 euro. L’estate prima, i due avevano già concluso un affare, con la vendita di 10 fiale di testosterone al prezzo di 100 euro.
I sospetti avevano preso forma con la perquisizione effettuata a carico di Occhipinti nel luglio 2015: dall’abitazione e dall’auto, gli inquirenti erano usciti con undici blister e sei scatole di sostanze vietate.
«Ha agito in buona fede, per aiutare un amico – ha spiegato il suo difensore, avvocato Antonio Di Rito –: una sorta di prestanome, per procurare le sostanze. Ecco perchè ha scelto il patteggiamento: voleva chiudere il prima possibile, senza strascichi processuali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto