Veleno a Varmo, altre due gravissime

UDINE. C’erano alcune bustine di topicida nella casa di Varmo in cui la famiglia avvelenata dal tallio ha trascorso le vacanze. Poche, alcune vuote e altre ancora chiuse.
I composti del tallio, prima di essere vietati in tutta Europa per la loro pericolosità, venivano usati proprio per disinfestare i luoghi invasi da topi e formiche. Ma questo veleno è stato bandito dall’Ue già da anni e quindi non è detto che i sacchettini sequestrati dagli investigatori contengano davvero il micidiale veleno. Saranno sottoposti ad analisi.
Intanto sono gravissime le condizioni delle altre due donne ricoverate per avvelenamenrto da tallio: l’anziana madre e la badante che stanno lottando nell’ospedale di Desio dove sono ricoverate.
A mostrare i sintomi da avvelenamento da tallio, lunedì della scorsa settimana, erano state dapprima le sorelle Patrizia, 62 anni e Laura Del Zotto, 58, residenti a Nova Milanese (in provincia di Monza). Giovedì entrambe sono state ricoverate all’ospedale di Desio. Venerdì le condizioni di Patrizia si sono aggravate e l’altro ieri è morta. A distanza di poche ore è mancato anche il padre, Giovanni Battista, 94 anni, che pure era risultato contaminato dal veleno.
Gioia Maria Pittana, 87 anni, moglie di Giovanni Battista e madre di Patrizia, è ancora ricoverata ed è in condizioni critiche. L’altra figlia, Laura, sta invece migliorando, i suoi valori di tallio stanno scendendo. Mentre martedì mattina è stata accolta nel reparto di Neurologia la badante Serafina Pogliani, 49 anni, anche lei di Nova Milanese. I suoi parametri sono stabili.
In tutto, dunque, cinque persone sono finite all’ospedale. L’unico che, pur risultando contaminato (gli esami tossicologici effettuati del Cav di Pavia mostrano un’alta concentrazione di tallio), non ha manifestato alcun sintomo d’avvelenamento, è il marito di Patrizia. L’uomo tuttavia, nella serata di lunedì, è stato convocato per il ricovero all’ospedale di Desio: i medici vogliono monitorare le sue condizioni.
Quando, venerdì scorso, i dottori hanno letto le analisi delle sorelle si sono rivolti subito ai carabinieri, visto che i valori di tallio erano decine e decine di volte superiori rispetto al normale.
I militari della Compagnia di Desio, dopo aver raccolto le testimonianze di tutta la famiglia, hanno puntato la loro attenzione sulla villa di Varmo perché sono risultati intossicati solo coloro che sono stati per un periodo nella località del Medio Friuli.
Ora la casa di campagna che si trova nella frazione di Santa Marizza è sotto sequestro. Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Latisana, guidati dal maggiore Filippo Sautto, hanno fatto un accurato sopralluogo in collaborazione con il personale dell’Azienda sanitaria. Sono stati effettuati campionamenti nella soffitta in cui c’erano segni evidenti di una recente pulizia. Qui gli investigatori hanno prelevato polveri.
Mentre campioni di acqua sono stati prelevati dai pozzi (il paesino non è collegato all’acquedotto) e anche la dispensa è stata passata in rassegna. Anche la villa quadrifamiliare di Nova Milanese è stata setacciata. Tutti gli elementi ritenute potenzialmente interessanti ai fini dell’indagine saranno inviati in laboratorio.
«Per ora – ha spiegato il maggiore Sautto – stiamo tenendo in considerazione tutte le possibilità, ma per capire non resta che attendere gli approfondimenti tecnici».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto