Vaccino AstraZeneca, 8.500 dosi in Fvg per gli under 55: dagli insegnanti ai poliziotti, ecco a chi toccherà

Sono destinate all’immunizzazione di altre categorie prioritarie. Dalla prossima settimana al via le prenotazioni per gli over 80

UDINE. Attese per sabato 6 febbraio in Italia le prime 249.600 dosi del vaccino di AstraZeneca. Di queste 8.500 sono destinate al Friuli Venezia Giulia e arriveranno la prossima settimana consentendo quindi di dare avvio ad una nuova fase della campagna vaccinale contro il Covid 19.



Oltre 8.500 dosi
«Di questa prima tranche di vaccini - conferma l’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi - ne attendiamo 8.500. I destinatari sono persone tra i 18 e i 55 anni che appartengono ad altre categorie prioritarie. E su questo - prosegue l’assessore - abbiamo chiesto ulteriori dettagli» per capire, evidentemente, con quali categorie proseguire in via prioritaria rispetto a quelle indicate dal piano nazionale. L’assessore anticipa poi che «lunedì, nel corso di una conferenza stampa, saremo pronti a entrare nei dettagli».

Covid, le misure di prevenzione e la proposta di Confindustria: "Subito vaccini nelle fabbriche, paghiamo noi"


Il siero di AstraZeneca
Quello di AstraZeneca è un vaccino per la prevenzione della malattia da coronavirus, ovvero Covid-19 indicato nelle persone di età pari o superiore a 18 anni e che non hanno superato i 55 anni. Diversamente da quello di Pfizer e di Moderna non è un vaccino a mRNA, ma è costituito da un altro virus (della famiglia adenovirus) che è stato modificato per contenere il gene per la produzione della proteina spike SARS-CoV-2. Va precisato che non contiene il virus stesso e non può causare il Covid-19. Come gli altri prevede due dosi, somministrate attraverso iniezione sul muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di 4-12 settimane.

Passa la linea del Friuli: vaccini per tutti gli over 80, la Regione studia come distribuirli


A chi è destinato
Gli under 55 individuati dal Governo come priorità sono gli insegnanti e gli operatori scolastici, le forze dell'ordine e i militari, i detenuti e le guardie carcerarie, gli operatori dei servizi essenziali. Ora se tutte le dosi assegnate a ciascuna regione fossero immediatamente disponibili, verrebbero chiamati a vaccinarsi tutte persone che appartengono a queste categorie, ma siccome - al momento - non vi sono certezze assolute né su quantità né su tempi di consegna dei vari lotti di vaccino, è evidente che la Regione Fvg opti per muoversi con prudenza, chiedendo al commissario Arcuri che dettagli da quale di queste categorie iniziare la vaccinazione con AstraZeneca, se dalla scuola piuttosto che dalle forze dell’ordine... Dopodiché si aprirà la fase della prenotazione.



Nelle case di riposo
In attesa delle risposte ai quesiti, sempre in regione si va avanti con la tabella di marcia già definita e che prevede, esaurita la fase dell’immunizzazione del personale sanitario e degli ospiti delle case di riposo, di procedere con gli over 80 che vivono in casa e con gli over 55 che appartengono a determinate categorie professionali. Per queste categorie la prenotazione per il vaccino dovrebbe avvenire anche attraverso le farmacie a partire da mercoledì prossimo, 10 febbraio, anche se la data rimane - al momento - ufficiosa. Il meccanismo è lo stesso sperimentato nella prima fase con il personale sanitario. Ci si reca in farmacia o si telefona - dando la possibilità di accertare la presenza dei requisiti - e ci si prenota. Il farmacista, come è già accaduto nella prima fase o quando ci si rivolge per prenotare un esame o una visita, accede al Cup e fissa l’appuntamento.



Dove?
Sempre in attesa del piano di dettaglio, che Riccardi illustrerà la prossima settimana, e sempre in questa fase, gli over 80 dovrebbero recarsi nelle sedi già operative per le vaccinazioni anti-Covid, e quindi gli ospedali. Per i vaccini non a mRNA, che non richiedono la vicinanza con i super-frigoriferi nei quali i farmaci vengono conservati a temperature “polari” come quello di AstraZeneca, a questi centri di vaccinazione si dovrebbero aggiungere anche i distretti sanitari.

Questo per quel che riguarda gli over 80 che sono in grado di muoversi in modo autonomo (e ovviamente non sono ospiti delle case di riposo); per coloro che invece non sono in grado di farlo, la vaccinazione verrà eseguita a domicilio. A livello nazionale, infine tra ministero della Salute e le organizzazioni sindacali della medicina generale, si sta definendo un accordo-quadro per consentire la vaccinazione anti-Covid anche negli ambulatori dei medici di famiglia.
 

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto