Va a fuoco il bosco nelle Valli del Torre
Al lavoro vigili del fuoco, protezione civile e forestale. Diversi cittadini hanno dato l’allarme dopo aver visto il fumo

Un incendio è divampato nel bosco, nel pomeriggio di ieri, tra Attimis e Savorgnano del Torre, frazione di Povoletto. L’area era piuttosto estesa e ha tenuto impegnati vigili del fuoco, volontari della protezione civile e uomini del Corpo forestale per diverse ore. Il fumo si vedeva a chilometri di distanza. Fortunatamente le fiamme hanno interessato solamente la boscaglia.
«Per l’abitato – conferma l’assessore all’Ambiente di Povoletto Rudi Macor – non c’è stato nessun rischio, il rogo era in alto, sulle colline.
Si è diffuso in un’area mista, che comprende alberi ad alto fusto come querce e acacie e boscaglia con piante a basso fusto. Il fumo era visibile da lontano ed è stato qualche cittadino, attorno alle 14.30, a dare l’allarme».
Sul posto sono intervenute cinque squadre di vigili del fuoco, giunte da Gemona e da Cividale, assieme al personale della Protezione civile e del Corpo forestale di Attimis e Tarcento. L’area boschiva dove si è sviluppato il rogo, che stando alle prime informazioni avrebbe raggiunto i dieci ettari, si trova tra Attimis e Savorgnano del Torre.
Le fiamme, in base a una prima ricostruzione, sono partite nei pressi della vetta Mamelis, in prossimità del Passo di Monte Croce. Le cause dell’incendio sono al momento sconosciute, anche se non si può escludere che dietro vi sia una origine dolosa.
«Diverse persone hanno segnalato l’incendio – sottolinea Macor –, attorno alle 14.30, ed è subito partite le operazioni di spegnimento. Alle 19.30 la situazione era sotto controllo». Questa mattina gli uomini della Forestale di Attimis andranno a verificare la presenza di ulteriori focolai. «In quell’area – indica Macor – è la prima volta che si verifica un rogo. Si tratta di una zona frequentata da chi va a tagliare la legna, da escursionisti per passeggiate, ma è utilizzata anche da chi pratica ciclocross e motocross».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto