Usava l’appartamento come una base per lo spaccio: condannato a 4 anni e 8 mesi

L’imputato, 39 anni, era stato arrestato nell’ottobre del 2024 a seguito di una perquisizione nell’abitazione a Villotta di Chions. Nei suoi confronti contestata anche la ricettazione

Giulia Soligon
Nell'abitazione del giovane erano stati sequestrati cocaina e hashish
Nell'abitazione del giovane erano stati sequestrati cocaina e hashish

A distanza di un anno dall’arresto per detenzione di sostanza stupefacente per Charaf Chadari, cittadino marocchino di 39 anni, è arrivata la sentenza di condanna. Difeso d’ufficio dall’avvocato Francesco Fortunato, l’imputato ha scelto la strada processuale del rito abbreviato, potendo così beneficiare dello sconto di un terzo della pena. L’accusa era rappresentata dal pubblico ministero Enrico Pezzi. Il gup Francesca Vortali ha condannato l’imputato a 4 anni e 8 mesi di reclusione oltre a 20 mila euro di multa per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, alcuni episodi di cessione e ricettazione. Attualmente Chadari si trova rinchiuso nel carcere di Pordenone.

L’arresto era scattato a seguito di una perquisizione degli agenti della squadra mobile di Pordenone, che, dopo la segnalazione di movimenti sospetti in un appartamento di Villotta di Chions e di un cittadino di nazionalità marocchina dedito allo spaccio, il 9 ottobre 2024 erano intervenuti. Quella mattina i poliziotti avevano rinvenuto e sequestrato 40 grammi di cocaina, 62 grammi di hashish e 20 mila in contanti, oltre a materiale idoneo al confezionamento dello stupefacente.

Secondo quanto emerso dall’attività d’indagine, l’uomo utilizzava l’appartamento di una coppia di italiani assuntori, ai quali vendeva droga a un “prezzo di favore”. Nel garage dell’appartamento, risultato essere nella sua disponibilità, era stato trovato materiale di presunta provenienza furtiva, come due monopattini elettrici, una e-bike, una bici da strada, una mountain bike priva di ruote, un’aspirapolvere e una panca di palestra, per i quali poi la Procura della Repubblica di Pordenone ha contestato l’ipotesi di ricettazione.

Per quanto riguarda le altre ipotesi di reato, di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, la Procura l’ha accusato di aver nascosto nelle tasche di una giacca 40 grammi di cocaina e 62 grammi di hashish, emersi nell’ambito della perquisizione, oltre alla somma di 20 mila euro in contanti. Secondo gli inquirenti tra l’1 gennaio 2021 e l’8 ottobre 2024 si era anche reso protagonista, in alcuni casi in concorso con un complice, di alcuni episodi di cessioni avvenute tra Villotta di Chions, Azzano Decimo e Motta di Livenza.

Secondo quanto ricostruito, in un’occasione, servendosi anche dell’aiuto di un complice, aveva ceduto 1 grammo di cocaina al prezzo di 80 euro, mentre in altri casi, muovendosi da solo, aveva ceduto pochi grammi di cocaina dietro il pagamento di 50 o 60 euro.

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