Una vita spezzata a soli 21 anni: le lacrime degli amici per Gaia

Folla ai funerali della giovane scomparsa domenica scorsa in un incidente stradale. L’ultimo commosso saluto della sorella, liberati in cielo centinaia di palloncini
Morsano di Strada 1 Giugno 2019 Funerale Gaia ©Foto Petrussi
Morsano di Strada 1 Giugno 2019 Funerale Gaia ©Foto Petrussi

Centinaia di persone, tantissimi i giovani, hanno raggiunto sabato, 1 giugno, il sagrato della chiesa di Morsano di Strada per il commosso addio a Gaia Vecchiato, morta a 21 anni in un tragico incidente stradale all’alba di domenica scorsa. Un ultimo saluto accompagnato, alla fine della cerimonia, dal lancio di tanti palloncini bianchi e dai composti applausi dei presenti: il modo dei tanti coetanei di Gaia di esprimere il loro dolore per una vita finita troppo presto.

Un dolore che ha cercato di stemperarsi nella preghiera e nella partecipazione, cercando di cancellare il ricordo atroce di quell’auto distrutta sulla strada del mare, a pochi chilometri dalla casa di Morsano che Gaia stava raggiungendo.



Davanti alla bara sommersa da mazzi di fiori offerti dagli amici, fra cui quello della classe 1997, il parroco don Domenico Vignuda ha officiato, accompagnando il rito con riflessioni semplici e profonde. «Preparandoci ad accompagnare la nostra sorella Gaia – ha esordito – sentiamoci una famiglia che soffre, ma che spera: siamo tutti del Signore».

All’omelia, riferendosi al Vangelo, ha così commentato: «Invitandoci a farci trovare pronti, con la lucerna accesa, il Signore ci dice che vuole che ci vogliamo bene. La nostra carissima sorella Gaia aveva in mente progetti, prospettive, lavoro: improvvisamente tutto il mondo le è crollato addosso, e ai suoi familiari pure».

Il sacerdote ha così rivolto parole consolatrici ai genitori Rosella e Rolando, alla sorella Alexia e ai parenti. «Abbiamo bisogno di sapere che ci sono Parole – ha detto pre’ Meni – che valgono più delle nostre parole. La realtà ci mette davanti la sofferenza, la malattia, la disgrazia e la morte, che dobbiamo accettare perché Dio ci vuole accanto a sé anche quando ci chiede il sacrificio massimo. Ci viene da pensare, di Gaia, perché il Signore ce l’ha tolta, da gridare perché non si può morire a 21 anni con tutta la vita davanti. Ma con Sant’Agostino diciamo: ti ringraziamo, Dio, perché ce l’hai data. Abbiamo gioito poco della sua presenza, ma sappiamo che lei gioisce della nostra partecipazione».

Alla fine della messa, hanno espresso il loro saluto, con parole affettuose, le amiche della scuola di danza Stelline, dove Gaia aveva per tanti anni diffuso il suo impegno, la sua solarità e generosità di rapporti umani, ora frequentata anche dalla sorella minore Alexia: anche lei ha voluto ricordare Gaia, nell’intimità e complicità del loro strettissimo legame, esprimendo con tenere espressioni il proprio inconsolabile dolore. Tra i palloncini bianchi che hanno preso il cielo, “Ale” ha liberato un cuoricino rosso. —
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto