Una storia iniziata nel lontano 1924, la parrocchia “inaugurata” nel 1952
CORDENONS. La storia dei francescani a Cordenons ebbe inizio l’8 novembre del 1924, data che segnò il loro arrivo a Sclavons, chiamati dal vescovo di allora, quando l’unica parrocchia era ancora quella di Santa Maria Maggiore.
La prima abitazione dei frati fu un’umile casetta accanto all’antica chiesa di San Pietro, nel medesimo borgo che fu affidato alla cura pastorale dei francescani e il quale contava oltre 3 mila fedeli.
Ben presto la piccola chiesa non fu più sufficiente per contenere tutti i fedeli. Il primo curato, dal 1928 al 1937, fu padre Leonardo Davì e a lui il cavalier Guglielmo Raetz, allora proprietario del cotonificio Makò, donò il terreno per la costruzione della nuova chiesa di Sclavons.
I lavori iniziarono nel 1933: interrotti per anni a causa della guerra, vennero ultimati nel 1968. L’anno seguente anche la comunità dei frati si trasferì in un locale accanto alla nuova chiesa. Nel frattempo il 17 marzo 1952, il vescovo, monsignor Vittorio De Zanche, istituì la parrocchia San Pietro apostolo, sotto le pressioni dei fedeli.
Furono poi realizzati l’oratorio “Casa del fanciullo”, il campo sportivo, la palestra e la scuola materna paritetica: strutture che in questi decenni sono diventate punto di riferimento per le attività pastorali e ricreative dei frati, per diverse associazioni e per i numerosi volontari che ruotano attorno alla parrocchia.
Attualmente i religiosi ospiti a Sclavons sono quattro: Marco Gallo, parroco e guardiano della fraternità, Bruno Miele, vice parroco e responsabile dell’oratorio, Lino Gaiani, vice parroco e Marcelliano Scarmignan.
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