Una multa fino a 500 euro a chi porta cibo ai gabbiani
Capita sempre più spesso, a Gorizia, di uscire di casa e avvertire una sensazione straniante, quella di trovarsi a due passi dal mare. Non un qualcosa di suggestivo però, ma, sempre più, un problema, perché una volta alzato lo sguardo ci si rende conto che l’inconfondibile verso dei gabbiani non è un abbaglio ma una realtà, osservando i classici uccelli marini volteggiare nel cielo sopra la città. Il loro numero è in costante aumento anche nel capoluogo isontino e la loro intraprendenza inizia a creare disagio: non certo e non tanto come può avvenire altrove, a Grado o in altre località balneari ovviamente, ma in un modo che sino a qualche tempo fa pareva impossibile. Tanto che il Comune si è visto costretto a emanare un’ordinanza per tentare di arginare il fenomeno prima che diventi ingestibile.
Cosa può fare il Comune e a cosa può servire un’ordinanza? La risposta risiede nel fatto che, stando a segnalazioni anche piuttosto circostanziate, uno degli elementi che concorrono all’aumento della presenza dei gabbiani a Gorizia è il comportamento di alcuni cittadini, che più o meno inconsapevolmente li attirano fornendo loro il più potente degli inviti. Il cibo.
Di qui l’ordinanza comunale, firmata nei giorni scorsi dal vicesindaco Stefano Ceretta, che esplicita il “divieto di fornire cibo e alimenti di qualunque genere a gabbiani, colombi, volatili e animali selvatici in genere”. Per i trasgressori si prevedono multe dai 25 ai 500 euro.
«Si tratta di un problema non di poco conto, anche se al momento non ha ancora risvolti così drammatici e che puntiamo quindi a contenere in anticipo, prevenendo prima di dover curare – spiega Ceretta –. Della presenza dei gabbiani in città, anche in gran numero, ci siamo accorti ormai da tempo, ma ci sono anche giunte delle precise segnalazioni riguardo al comportamento tenuto da alcuni cittadini, che si ostinano a distribuire il cibo ai volatili». In particolare l’identikit sarebbe quello di una donna – che però non è stata ancora colta sul fatto –, che ripetutamente porta grandi quantità di pane e di avanzi in zone periferiche della città. I gabbiani sono segnalati ad esempio nei parchi lungo l’Isonzo, ma soprattutto nell’area del cimitero centrale. Parliamo di interi stormi, con alcuni esemplari che hanno anche finito per essere investiti sul cavalcavia di via Trieste.
«La questione non è rilevante solo dal punto di vista dei disagi che la presenza di animali che spesso tendono a diventare molesti o aggressivi con le persone possono portare – dice il vicesindaco Ceretta –. In prospettiva, se non limitato, il fenomeno potrebbe causare problematiche anche dal punto di vista sanitario, e più in generale alterare determinati equilibri sul territorio». Al momento, precisano dal Comune, non sono arrivate segnalazioni di aggressioni ai danni di goriziani da parte di gabbiani alla ricerca di cibo, come quelle alle quali si può assistere ad esempio sulle spiagge. «Ma per evitare di arrivare a quel punto è fondamentale non adottare comportamenti sbagliati – conclude Ceretta –. Il divieto di fornire cibo peraltro vale in generale per tutti gli animali selvatici, dai colombi agli altri volatili, fino agli ungulati». —
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