Un nuovo robot chirurgico per le protesi al ginocchio

L’acquisizione delle immagini avviene nel momento stesso in cui si fa l’intervento sul tavolo operatorio risparmiando tempo e costi

Ha debuttato da qualche mese al policlinico San Giorgio e rappresenta un’innovazione nel campo dell’impianto delle protesi al ginocchio: sono stati eseguiti sinora una decina di interventi con il robot, tecnologia arrivata in Italia nel 2017 con una serie di vantaggi per il medico, il paziente e il servizio sanitario. «Per gli interventi di protesi al ginocchio monocompartimentali – afferma Maurizio Valente, direttore del reparto di ortopedia del policlinico San Giorgio di Pordenone – esiste la possibilità di utilizzare il robot». Con i robot di prima generazione il paziente nella fase pre-operatoria veniva sottoposto a Tac per verificare a che livello inserire la protesi. Dati che poi venivano inseriti in un robot che calcolava le distanze e consentiva di eseguire i tagli al punto giusto. Il nuovo robot chirurgico ha consentito adesso di fare una salto di qualità tagliando tempi e analisi.

«Questo robot – prosegue Valente – evita tutta la parte dell’acquisizione di immagini pre-operatoria. Si porta in sala il paziente e direttamente sul tavolo operatorio si fa la mappatura del ginocchio». Il computer analizza i dati e consente di effettuare i tagli con il robot e di impiantare correttamente la protesi. «Questo – osserva il primario – consente di ottenere più precisione, più sicurezza e un risultato migliore per il paziente». È il primo robot di questo tipo in provincia di Pordenone e da settembre, da quando è diventato operativo, al policlinico San Giorgio è stata eseguita una decina di interventi. Si tratta una piccola macchina che si può spostare con un carrello con un prezzo inferiore a un robot chirurgico tradizionale. Per utilizzarlo i medici hanno effettuato prove su modelli ossei in plastica, poi «siamo andati a Glasgow, centro di riferimento europeo per questa metodica, dove i colleghi che si occupano di questo tipo di pratica ci hanno fatto lezione». I vantaggi sono innanzi tutto per il paziente: niente più Tac pre-operatoria ed esecuzione dell’intervento con maggiore precisione. Per il servizio sanitario significa risparmi nei costi di diagnostica e nei tempi di ricovero. —

D.S.

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