Un libro sulla bicicletta tra sport e storia

CORDENONS. Il passaggio del Giro d’Italia a Cordenons lascerà il segno in un volume. A pubblicarlo sarà il gruppo cordenonese del Ciavedal, che sta ora raccogliendo sponsor per poterlo dare alle stampe.
Ma non sarà il classico libro sullo sport della bicicletta. Il 96° Giro d’Italia, la cui decima tappa è partita da piazza della Vittoria lo scorso 14 maggio, è stata per il Ciavedal l’occasione per avviare una ricerca originale, quanto inedita, sulla storia della bicicletta dalla metà dell’Ottocento ad oggi in città, che si chiuderà per l’appunto con la cronaca del grande evento in rosa 2013.
La ricerca, partita un paio di mesi fa e coordinata da Raffaele Cadamuro, ha visto coinvolti molti appassionati che hanno, ad esempio, rispolverato le prime multe che all’inizio del secolo scorso le “guardie campestri” comminavano a chi di sera era sprovvisto di “fanale acceso” o i ricordi del noleggio avviato da Gaetano Delle Vedove, primo fornitore di biciclette in città assieme a Riccardo Zille detto “Lena”, amico e gregario di Ottavio Bottecchia e primo professionista “folpo”.
Tra documenti e foto, è pure emersa una poesia di Giorgio Galvani dedicata alla bicicletta nel 1909 e l’autorizzazione rilasciata al sindaco Brascuglia per disputare la prima corsa ciclistica tenuta a Cordenons, il 21 giugno 1914.
Organizzatore dell’evento fu Ermenegildo Avon, capostipite dell’officina ancora attiva in piazza e oggi gestita da Pilot, che inventò il tracciato “Cordenons-San quirino-Roiatta-Pordenone-Cordenons”, conosciuto e utilizzato ancor oggi come “circuito della Roiatta”.
Il libro conterrà queste ed altre curiosità.
«L’idea – riferisce il presidente del Ciavedal, Lucio Roncali – è quella di tracciare la storia sociale della bicicletta accanto a quella sportiva. Così, si parte dai Galvani per parlare delle biciclette munite di cassone per spazzare le strade, quelle che medici e parroci usavano per andare in visita alle famiglie o il “biroc” del gelataio ambulante Pieri Pagura o quello dei panettieri».
Poi ci sono naturalmente loro, i professionisti cordenonesi, le cui gesta hanno attraversato il secolo: Lena, Gastone Gardonio, Toni Vignaduzzi, Giovanni Taurian, Cesare Bartoletti (cofondatore negli anni Settanta della Ciclistica cordenonese), Alberto Dolcet, Erminio Turrin, Maurizio Bidinost e altri ancora.
«Infine c’è il Giro d’Italia – prosegue Roncali –, evento eccezionale e unico. Ci auguriamo che qualcuno raccolga l’appello e voglia sostenere la pubblicazione di questo lavoro, unica testimonianza della storia di Cordenons vista pedalando. Sarebbe bello, infatti – conclude il presidente – poterla presentare il 21 giugno, data della prima corsa disputata a Cordenons». (mi.bi.)
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