Un defibrillatore in ogni caserma e stazione dei carabinieri: ne saranno installati 122 in regione
Il progetto, che fa parte di uno specifico piano nazionale dell’Arma, è stato presentato dal generale Francesco Atzeni e dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi

UDINE. Un defibrillatore semiautomatico in ciascuna delle 112 caserme e stazioni dei carabinieri del Friuli Venezia Giulia. Liberamente fruibili, in caso di necessità, 24 ore al giorno perché posizionati – nelle strutture che non restano sempre aperte – a ridosso della strada.
Il progetto, che fa parte di uno specifico piano nazionale dell’Arma, è stato presentato mercoledì 9 agosto dal generale Francesco Atzeni, comandante della Legione carabinieri del Friuli Venezia Giulia e dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi.

La Regione ha collaborato con l’Arma in particolare per la formazione del personale e si occuperà di implementare i defibrillatori semiautomatici dei carabinieri nella mappatura regionale. «Complessivamente sono stati acquisiti dall’Arma 6.939 macchinari, 122 destinati al Friuli Venezia Giulia – ha indicato Atzeni -. Saranno installati nelle caserme della regione, dunque anche distanti da ospedali e centri cittadini. Saranno collocati in larga parte all’esterno delle caserme, per essere facilmente accessibili sulle ventiquattro ore: nei piccoli centri si sa dove è la caserma dei carabinieri, così come si sa dove sono municipio e chiesa. Nei comandi aperti 24 ore, retti da ufficiali, saranno all’interno, nelle immediate vicinanze dell’ingresso, ad esempio nei pressi del corpo di guardia».
Come ricordato dal comandante, cinque defibrillatori erano stati precedentemente donati all’Arma e installati a Tarvisio, Gorizia, Monfalcone e Grado, con due apparati destinati alla località balneare. «Tutti gli apparati saranno registrati dal Sores, saranno mappati dalla centrale operativa e lo stesso operatore potrà in questa maniera dare indicazioni dirette a chi si troverà a utilizzare il defibrillatore», ha aggiunto Atzeni, ricordando come una modifica normativa del 2021 sollevi sostanzialmente dalle responsabilità penali il cittadino che dovesse utilizzare il macchinario.
In regione sono 1.800 i defibrillatori già installati, come ricordato da Riccardi: «La capillarità dell’Arma ci consente di ampliare ulteriormente questa dotazione, promuovendo un’altra azione di prossimità che migliora la vita delle persone. Non possiamo che essere grati ai carabinieri e siamo molto orgogliosi di questo progetto. In tempi non sospetti avevamo già finanziato l’acquisto degli strumenti per le scuole, per le sedi della Protezione civile».
La struttura operativa regionale per l’emergenza sanitaria (Sores) sta «potenziando l’investimento nella pubblicizzazione e catalogazione dei defibrillatori, che sono ora geolocalizzati», ha spiegato il direttore Amato De Monte. «Stiamo effettuando un piano specifico di formazione per la rianimazione nelle scuole e siamo convinti che sia fondamentale istruire le nuove generazioni sul tema», ha aggiunto De Monte, ricordando assieme al maggiore Vanessa Giuliani, direttore dell’infermeria della Legione carabinieri Fvg, che a breve partirà un piano per l’installazione dei defibrillatori nei rifugi, con un percorso specifico di formazione: «Una parte dei posti del corso saranno riservati proprio ai carabinieri», ha evidenziato Giuliani.
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