«Un albero per ogni nato: normativa mai applicata»

PORCIA. «Dove sono i 2.494 alberi che dal 1992 ad oggi dovrebbero corrispondere ai nati nel territorio comunale di Porcia?». A chiederselo è Giovanni Sanson, del movimento cittadino d’opinione Impegno sociale, che citando la legge Rutelli 113 del 1992 e dopo l’arringa sul verde di villa Correr Dolfin, allarga la panoramica a tutto il territorio.
«Altro che Pugas, il Piano urbano di gestione ambientale sostenibile – lamenta Sanson –, l’amministrazione comunale non solo rifiuta il regalo offerto da un vivaio locale di decine di piante utili a rinfoltire il parco della villa, ma, a guardarci in giro, in dieci anni non ha mai applicato la legge». Il riferimento è alla norma passata alla storia come Un albero per ogni nato, che dal 1992 prevede, appunto, che i Comuni piantino sul proprio territorio un albero per ogni bambino nato nell’anno. «Ebbene – dice Sanson –, a Porcia in totale in questi dieci anni sono nati 2.494 bambini. Non dico che dovrebbero corrispondere ad altrettanti alberi piantumati nello stesso tempo, ma non è nemmeno accettabile che nulla sia stato fatto».
L’unica eccezione, secondo Sanson, la fa il parco del lago della Burida. «Per il resto – incalza –, si sta continuando a tagliare e ad abbattere senza ripiantumare. Esempi ne sono le vie maggiori come via Correr, via Lazio, via del Platano, piuttosto che i parchi delle scuole pubbliche, o la stessa are verde del municipio, dove, a fronte di sei o sette alberi tagliati, ne sono stati ripiantati solamente due». La città di Porcia da anni è impegnata, con il progetto Pugas, a promuovere soprattutto attraverso le scuole la sostenibilità ambientale e la cura del territorio. «Solo chiacchiere – chiude Sanson –. Lo dimostra il fatto che, quando serve agire come nel caso degli alberi, il Comune non fa nulla».
Milena Bidinost
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