Ultimo alzabandiera alla caserma Mentil, poi via con le demolizioni

Paluzza: il 12 marzo le penne nere dell’Ana celebreranno per l’ultima volta il rito con il tricolore. Subito dopo le operazioni di abbattimento dei due vecchi fabbricati che si affacciano sulla statale

PALUZZA. Ultimo alzabandiera sabato 12 marzo alla caserma Maria Plozner Mentil. Il lunedì successivo infatti, il 14 marzo, partiranno i lavori di demolizione dei due edifici fatiscenti prospicienti la strada statale 52 bis che porta in Austria.

A celebrare l’ultimo alzabandiera i tanti alpini, non solo della zona, che prestarono servizio nella caserma ai tempi della naia, che si ritroveranno sul posto alle 11.30.

La caserma intitolata alla eroica portatrice carnica uccisa dal fuoco nemico un secolo fa mentre trasportava vettovagliamento ai combattenti sui monti di Timau tra i tanti ospitò la 212ª compagnia, il VII battaglione Genio trasmissioni, l’11° Alpini da posizione, i battaglioni Mondovì, Val Tagliamento e Tolmezzo.

Dal 2003 la palazzina comando è sede del locale gruppo Ana, che da allora si è premunito di far sì che la bandiera avesse sempre a sventolare sul pennone. Il programma delle giornata vedrà l’ammassamento nella centrale piazza XXI-XXII Luglio alle 10.30, da qui il corteo partirà alla volta del monumento ai Caduti per la posa di una corona d’alloro sino a raggiungere la caserma Maria Plozner Mentil alle 10.50.

Dopo l’onore reso al monumento alla portatrice cui è intitolata la caserma, seguiranno le allocuzioni delle autorità presenti e l’ultimo ammaina bandiera.

Il lunedì successivo avranno inizio infatti i lavori di abbattimento delle due palazzine pericolanti che incombono sulla strada che porta al confine di stato. Il costo di questi abbattimenti somma a 400 mila euro. Non era questa certamente la destinazione che l’amministrazione comunale aveva ipotizzato per questa caserma.

Fra le varie ipotesi, nel corso degli ultimi trent’anni, da quando cioè i fabbricati sono stati abbandonati dall’amministrazione militare, si ricorda la proposta di Oro Neve, una società che intendeva adibire le palazzine a centri di recupero e riabilitazione da traumi sportivi, destinazione sanitaria, questa, che la Caserma aveva già ricoperto nel 1946 per la riabilitazione dei combattenti, in particolare di quanti rientravano dai campi di concentramento afflitti dalla tubercolosi. L’idea non trovò però, per vari motivi, attuazione.

La crisi economica degli ultimi anni non ha permesso di sviluppare altre destinazioni per questi edifici che il tempo ha reso logori e pericolanti tanto da rendersi necessario il loro abbattimento.

L’area della Caserma non sarà però abbandonata, nelle strutture situate a sinistra dell’entrata trovano sede l’Ana Pal Piccolo, che ha ristrutturato gli edifici dell’ex mensa ufficiali, la Protezione civile locale, la società sportiva Aldo Moro; gli spazi aperti sono utilizzati dal soccorso alpino per esercitazioni cinofile.

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