Rsa di Roveredo in Piano, arriva la proroga: servizio garantito per altri sei mesi

L’annuncio di Riccardi ai sindaci: «Ci impegniamo per la soluzione migliore e sostenibile». Il primo cittadino Nadal: «Ottimo risultato»

Massimo Pighin
Il sit in di protesta organizzato nei giorni scorsi
Il sit in di protesta organizzato nei giorni scorsi

Una proroga di sei mesi che garantisce, per il momento, la continuità del servizio e i posti di lavoro della Rsa di Roveredo in Piano, con la prospettiva che l’attività prosegua anche dopo, una volta ricalibrata l’offerta. L’annuncio dell’assessore regionale alla Salute, Politiche sociali e Disabilità, Riccardo Riccardi, è arrivato il 15 luglio, nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’Ambito Noncello. «Asfo, grazie a un atto della Regione – ha sottolineato Riccardi –, proroga di sei mesi l’attività della Rsa di Roveredo. Lavoreremo, per la soluzione migliore e sostenibile, affinché prestazioni del servizio sanitario continuino a essere garantite in futuro. L’ho detto questa mattina (ieri, ndr) ai sindaci dell’ambito».

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«È un ottimo risultato – è il commento del sindaco di Roveredo in Piano, Paolo Nadal –. Sono soddisfatto. Non ci sono né vinti né vincitori, c’è un territorio che ha fatto quadrato: ha vinto il territorio. L’obiettivo, ora, è dare continuità al servizio anche oltre i prossimi sei mesi. La proroga tecnica è legata non solo alla continuità della Rsa, ma anche al fatto che Riccardi, il direttore generale di Asfo Giuseppe Tonutti e i sindaci si sono presi l’impegno di analizzare i bisogni del territorio, al fine di comprendere quali sono le esigenze emergenti». Una volta messe a fuoco le nuove esigenze, «bisognerà pensare – spiega Nadal – a un progetto innovativo che dia risposte, in modo che la Rsa possa continuare a dare assistenza alle persone che ne hanno bisogno». Per Nadal è fondamentale dare continuità al servizio «anche con un altro nome», se necessario. «Il punto di partenza sarà una riflessione. Dobbiamo prenderci l’impegno – chiosa Nadal – a far sì che questi sei mesi siano propedeutici a far restare aperta la struttura».

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Lunedì mattina, sotto la sede di Asfo in piazzetta del Portello, era andata in scena una manifestazione dei 30 lavoratori, dipendenti di una cooperativa, che garantiscono il servizio della Rsa: aveva portato la sua solidarietà anche Nadal, assieme al vicesindaco Pietro Plazzotta. Tornando alla novità emersa ieri, l’annuncio di Riccardi ha provocato numerose altre reazioni. «Dopo la finta inaugurazione dell’ospedale di Pordenone – osserva il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni –, ecco un’altra brutta figura figlia dell’improvvisazione. A Roveredo hanno messo una pezza per spegnere la legittima protesta contro la scellerata chiusura della Rsa, ma senza dare certezze per il futuro, un futuro da condividere con il territorio che non può trovarsi di fronte a scelte calate dall’alto senza alcuna programmazione». Così, invece, il consigliere regionale Marco Putto (Patto per l’autonomia-Civica Fvg): «La Regione e l’Azienda sanitaria, inizialmente determinate a chiudere la Rsa di Roveredo in Piano con modalità unilaterali e senza un reale confronto con il territorio, sono state costrette a rivedere la propria posizione. Una forte mobilitazione dal basso, sostenuta in modo deciso anche sul piano istituzionale, ha determinato una prima importante vittoria: la sospensione del provvedimento di chiusura e la concessione di una proroga di sei mesi. Questa battaglia non finisce qui. Ora occorre lavorare per trasformare questa proroga in una soluzione definitiva e sostenibile, che salvaguardi i posti letto, tuteli i lavoratori e garantisca un servizio indispensabile per i cittadini più fragili».

«Ancora una volta – sottolinea il consigliere regionale Furio Honsell (Open sinistra Fvg) – si conferma l’improvvisazione nella programmazione del sistema sanitario regionale. Dopo due giorni di giuste proteste assistiamo alla marcia indietro dell’assessore. Ciò è bene dal punto di vista dei servizi, ma una decisione così grave, se smentita dopo due giorni, significa che non era stata presa con serietà. Il sistema sanitario sembra privo di guida nel Pordenonese, come aveva segnalato il ministro Ciriani. Protesta che poi era finita a “tarallucci e vino”. Forse il ministro da Roma ci aveva visto giusto». Il consigliere comunale di Pordenone Marco Salvador (La Civica) dice che «la sospensione della chiusura e la concessione di una proroga rappresentano un primo passo importante: ora una soluzione stabile. Chiediamo che anche il trasferimento della neuropsichiatria infantile da Pordenone a Roveredo venga rivisto. È essenziale che questo servizio resti nella città capoluogo». «Ora lavoriamo tutti – sottolinea il Comitato salute pubblica di Pordenone – per un vero piano provinciale delle strutture riabilitative e per il mantenimento e potenziamento dei servizi territoriali». 

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