Udine riscopre le rogge per produrre energia elettrica

Il progetto di Comune e Consorzio punta a sfruttare i “salti” Tre interventi previsti, ma sui social esplode la protesta
Di Davide Vicedomini

Sfruttare i salti d’acqua per produrre energia. Le rogge di Udine diventano piccole centrali elettriche. È il progetto al quale stanno lavorando il Comune e il Consorzio di bonifica pianura friulana. A otto anni dalla sottoscrizione del protocollo i lavori sono pronti a partire. Ma non tutti vedono di buon occhio l’iniziativa, in particolare quella di Largo delle Grazie. Sui social monta la polemica perché l’impianto, a detta di qualcuno, andrebbe «a sfregiare irrimediabilmente uno dei luoghi più belli e caratteristici di Udine».

La centralina del Malignani

Il progetto prevede la realizzazione di tre impianti in altrettanti “salti” delle rogge cittadine: viale Volontari della Libertà, via Castelfidardo e largo delle Grazie. Quest’ultimo avrebbe anche una funzione storico didattica. Andrebbe infatti a riprodurre l’impianto del Malignani in funzione dal 1903 al 1963. La coclea, ovvero la vite idraulica, che, mossa dall’acqua, servirà a generare energia, sarà installata all’interno della roggia. Le parti elettriche, invece, verranno alloggiate in un box in superficie fruibile dai visitatori attraverso una passerella sul laghetto. Attraverso la cartellonistica i turisti potranno così tornare indietro di oltre 100 anni quando l’illustre scienziato costruendo quattro impianti – oltre a Largo delle Grazie c’erano anche via Gemona, via Grazzano e Sant’Osvaldo – riuscì a illuminare – terza città al mondo – le strade del capoluogo friulano.

L’architetto

Il progetto è stato redatto dall’architetto Adalberto Burelli. «Una scaletta – spiega – accompagnerà il visitatore vicino alla coclea. Inoltre c’è l’intenzione di recuperare il ritratto scultoreo di padre David Maria Turoldo che emerge dalle pietre del laghetto». La potenza dell’impianto sarebbe piuttosto bassa, di 15 kilowatt, appena necessaria a servire cinque unità abitative. Per questo motivo Comune e Consorzio puntano tutto sull’aspetto didattico e turistico dell’impianto «per riqualificare – spiega il direttore generale del Consorzio, Massimo Canali – un luogo dimenticato. Daremo modo alla gente di riscoprire tratti di rogge come è successo davanti al museo Etnografico».

Il dubbio

Resta, invece, il punto di domanda sulle latrine, oggi abbandonate, utilizzate al tempo dai pellegrini del Santuario delle Grazie. Chiuderle definitivamente o riqualificarle? In attesa di sciogliere questo nodo ci sono altri due scogli più grandi da superare: il primo è costituito dalla Soprintendenza che deve dare il via libera all’iniziativa. Il secondo è dato dai finanziamenti. Visto l’impatto architettonico del sito si sta studiando l’accesso ai contributi europei per rientrare nei costi.

La polemica sui social

Nonostante non si conoscano ancora – unico tra i tre impianti – le tempistiche esatte d’inizio lavori, sui social c’è già stata una levata di scudi da parte dei cittadini udinesi. C’è chi ironizza dicendo: «A quando le pale eoliche sul castello? A quando la demolizione della Loggia del Lionello?». C’è chi invita a «protestare», «a fare la voce grossa» e immancabilmente «a fare una raccolta di firme affinché non venga compiuto uno scempio simile». Il timore da parte di qualcuno è che venga «snaturato un punto così particolare della città, dove ci sono le paperette e dove si può ammirare la vista su Piazza Primo Maggio». Canali rassicura che l’impatto architettonico sarà minimo. Il box «sarà alto due metri e mezzo e largo tre. Si cercherà di recuperare l’idea originaria del Malignani, ma le fattezze dell’impianto saranno molto diverse».

Le altre due centraline

Molto più avviati sono i progetti che riguardano le altre due centraline di via Castelfidardo e viale Volontari della Libertà. Nel primo caso il salto sul canale Ledra serviva a rifornire di energia negli anni 30 uno stabilimento chimico. Oggi quel tratto d’acqua verrà riutilizzato per una microcentrale capace di sviluppare una portata di elettricità di 40 kilowatt e in grado di soddisfare il fabbisogno di 15 famiglie. L’investimento è di mezzo milione di euro «ma saremo in grado – precisa Canali – di rientrare nei costi grazie al fatturato dell’energia prodotta immessa in rete». I lavori partiranno nell’autunno di quest’anno. A inizio 2018 è, invece, previsto l’intervento in viale Volontari della Libertà. «Sostituiremo la ruota del vecchio mulino Cojutti con una nuova – spiega Canali – e lo collegheremo a un generatore». La potenza installata sarà di 10 kilowatt. L’investimento è di 100 mila euro ma anche in questo caso, come per Largo delle Grazie, la Soprintendenza deve dare il via libera.

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