Udine piange il gioielliere Rudy Croatto: amava la caccia e giocare a morra

Aveva 73 anni. Per 50 anni è stato dietro il bancone del negozio in via delle Erbe. Da un paio d’anni conviveva con la malattia

Chiara Dalmasso
Rudy Croatto dietro il bancone della gioielleria in via delle Erbe
Rudy Croatto dietro il bancone della gioielleria in via delle Erbe

Una personalità storica per Udine e per il tessuto commerciale cittadino, di cui ha occupato un posto speciale per oltre 50 anni. Rodolfo “Rudy” Croatto è scomparso il 3 luglio, a 73 anni, dopo aver trascorso gli ultimi due e mezzo in condizioni di salute piuttosto complesse. «Aveva avuto un ictus e purtroppo non era più autosufficiente – spiega il fratello Gianni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia –, procedeva ad alti e bassi, speravamo in un miglioramento che però non c’è stato».

Nato a Udine il 13 maggio 1952, fino al 2019 era usuale vederlo dietro il bancone della sua gioielleria di via delle Erbe. Come pure il fratello, che gestisce il negozio di via Mercatovecchio, aveva ereditato la passione per orologi e gioielli dal padre e dallo zio, a loro volta cresciuti in una famiglia di orafi. «L’attività iniziò con i nostri nonni, Giovanni e Beatrice, detta “Bice”, nel 1901: il nonno lavorava in bottega e la nonna si occupava delle vendite» racconta Gianni, ricordando quanto la figura di Bice sia stata centrale per la crescita dell’attività.

«Aveva trovato un modo per far pagare i clienti a rate e agevolare così i clienti»: una propensione agli affari appresa anche dal papà e dallo zio di Rudy e Gianni, che decisero di prendere in gestione il negozio e, in seguito, di aprirne un secondo, quello appunto di via Mercatovecchio, che curava maggiormente il ramo sportivo, con la vendita al dettaglio di medaglie e coppe in oro e argento.

«Rudy e io naturalmente ci siamo avviati sulla stessa strada di papà e zio e per un periodo abbiamo lavorato insieme, per poi dividerci dopo qualche anno: con lui è rimasta nostra sorella Annarita» confida ancora Gianni, riportando alla mente quel giorno di sei anni fa in cui Rudy decise di andare in pensione e abbassare per sempre la serranda del punto vendita di via delle Erbe: «Fu un grande dispiacere per tutti, Rudy era un vero “personaggio” a Udine – racconta –, un uomo socievole e simpatico, mai litigioso, amava divertirsi e condividere momenti conviviali con le persone che gli volevano bene».

Tra loro, Gianni ricorda in particolare Riccardo Civaschi, presidente del Circolo friulano della morra, «come se fosse un altro fratello per lui». Tra i suoi interessi, del resto, la morra occupava un posto speciale: «Nostro papà Walter fu uno dei soci fondatori del Circolo, che tutt’ora si riunisce sei volte all’anno in Castello, alla Casa della Contadinanza» spiega Gianni. «Attività ottima per tenere il cervello in allenamento, è da poco stata liberalizzata» aggiunge. Infine, «la passione di Rudy per la caccia, che lo portò a intraprendere diversi viaggi in giro per riserve, anche all’estero». I funerali si svolgeranno lunedì 7 luglio, alle 10.30, nella chiesa del cimitero di San Vito. 

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