Udine, bagni pubblici tra degrado e restauri: a breve due aperture

UDINE. In largo delle Grazie i bagni pubblici versano nel completo degrado. Basta passeggiare nella piazzetta che sovrasta il Giardin Grande per accorgersi della poca pulizia che caratterizza uno degli scorci più belli della città, attraversato dalla roggia e a due passi dal centro.
Foglie, immondizie e cartacce creano un tappeto sulle rampe di scale che conducono ai bagni pubblici, inaccessibili ormai dalla metà degli anni Novanta. Sul lampione dell’illuminazione, nonostante i servizi siano appunto ormai chiusi da diversi anni e all’orizzonte non vi siano progetti di recupero, non è stato nemmeno smontato il segnale che indica la toilette, coperto sciattamente da un brandello di nylon delle immondizie.
Ma quel che indispettisce è la generale noncuranza della piazzetta. Proseguendo la camminata, s’inciampa in punti in cui manca il porfido e scendendo verso piazza Primo Maggio anche la ringhiera è scollata, oltre che arrugginita. Per non parlare dell’erba, che sembrerebbe dimenticata da mesi dagli operai del Verde pubblico.
A metà degli anni Novanta – fanno sapere gli uffici comunali –, a fronte di costi gestionali troppo elevati, il Comune aveva deciso di chiudere alcuni servizi tra i quali, oltre a quelli di largo delle Grazie, anche piazzale Osoppo e vicolo Brovedan, scegliendo di lasciare aperti quelli sotto il colle del castello e del palazzo comunale. Ma se per alcuni locali non si è ritenuto opportuno intervenire, e oggi versano in stato di abbandono, per altri si è provveduto a un restauro, per renderli nuovamente agibili al pubblico.
È il caso di vicolo Brovedan, dove entro la fine del mese entreranno in funzione i nuovi bagni autopulenti. Lo stesso vale per Largo ospedale vecchio, dove sono stati realizzati ex novo i servizi igienici che finalmente colmeranno una lacuna della zona centrale, soprattutto in occasione di mostre ed eventi organizzati nei pressi della chiesa di San Francesco e in piazza Venerio.
Per quanto riguarda l’intervento nelle latrine comunali, storica struttura del centro risalente al 1939 e da decenni inutilizzata, l’amministrazione comunale ha potuto contare sui 300 mila euro stanziati dalla Regione attraverso i fondi ex Pisus, che hanno permesso il recupero dei locali al piano terra della palazzina, fornendo un servizio che consenta di rimanere in linea con gli standard di ormai molte città europee.
I nuovi bagni pubblici, che si trovano a pochi metri da piazza San Giacomo - il cantiere aveva preso il via lo scorso marzo e i lavori si sono da poco conclusi - sono dotati di un fasciatoio e di un’area dedicata all’allattamento. Questione di giorni e anche in Largo ospedale vecchio, dove l’opera è stata ultimata e si attendono solo le certificazioni definitive, si potranno aprire i servizi accanto all’ex chiesa di San Francesco.
Per mettere al riparo la struttura da atti di vandalismo e danneggiamenti, l’accesso ai bagni sarà regolato da un sistema elettronico che consentirà l’apertura strisciando la tessera sanitaria regionale (Carta regionale dei servizi) o, a pagamento, inserendo un importo di 50 centesimi. La struttura è stata dotata al proprio interno di una telecamera.
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