Udine, baby-ladri bloccati al Terminal nord

Erano in sei, italiani e albanesi, stavano cercando di rubare magliette. I carabinieri ne hanno denunciati quattro di età compresa fra 14 e 16 anni

UDINE. Pochi anni, quattordici o al massimo sedici. Visi acerbi, spesso dall’aria angelica. Ma tanta sfrontatezza e assoluto spregio delle regole. Sono tutti minorenni i sei baby-ladri entrati in azione martedì pomeriggio al negozio Ovs del Centro commerciale Terminal nord di viale Tricesimo.

Facendo la spola tra i reparti e i camerini di prova, hanno staccato etichette e placche anti-taccheggio da almeno sei magliette. Ma alla fine quattro di loro, italiani e albanesi, sono stati bloccati dai carabinieri e denunciati per furto aggravato in concorso.

Il personale del negozio ha chiamato il 112 intorno alle 16.30. Gli addetti alla sicurezza, infatti, avevano sorpreso a rubare almeno sei ragazzi che si erano subito disfatti della refurtiva. Tutti tranne uno che aveva tenuto una t-shirt sotto il giubbotto.

Due pattuglie dell’Arma, giunte dalla stazione di Udine e da quella di Feletto Umberto, poco dopo hanno raggiunto il punto vendita. Nel frattempo gli adolescenti si erano allontanati a bordo di biciclette.

I carabinieri sono riusciti a intercettare un udinese di 14 anni, studente, un coetaneo di origine albanese sempre residente in città e altri due albanesi di 15 e 16 anni, studenti ospiti di un centro formativo friulano.

Solo una maglietta è stata recuperata e restituita a Ovs, ma nei camerini c’erano altre cinque etichette, per un valore di circa una sessantina di euro. I due quattordicenni sono poi stati riaffidati ai genitori, mentre i più grandi all’istituto.

Quello di martedì per l’Ovs del Terminal nord è stato l’ennesimo furto scoperto in flagranza (i responsabili ne stimano addirittura una quarantina nell’ultimo anno, tutti con conseguente inseguimento dei “mano lesta”) che va ad aggiungersi ai tantissimi ammanchi che vengono a galla solamente quando spuntano appendini vuoti e cartellini negli angoli più impensati ... e quando ormai i responsabili sono già lontani.

«Non molto tempo fa - riferisce un’addetta - il nostro responsabile della sicurezza ha inseguito due stranieri, un uomo e una donna che avevano le borse “schermate” (quelle per eludere le barriere anti-taccheggio all’uscita). I due, per garantirsi l’impunità, lo hanno scaraventato sul parabrezza di un’auto, che si è rotto. Il collega è purtroppo finito all’ospedale con un brutto trauma».

Solo la scorsa settimana dallo store, che si estende su circa mille e trecento metri quadrati, sono sparite ben cinque giacche del valore di settanta euro ciascuna, per un totale di trecentocinquanta euro. Una somma che, unita a tutti gli altri ammanchi, finisce per andare a incidere pesantemente sui bilanci di queste attività.

«Non di rado - raccontano ancora i venditori del centro commerciale - arrivano bande di ragazzi che al mattino, invece di andare a scuola, bighellonano per i negozi. Hanno un atteggiamento menefreghista perchè sanno che tanto non succederà loro nulla, o quasi.

E non si tratta solo di stranieri, ma anche di italiani. Di recente abbiamo pizzicato un gruppetto di quattordicenni e quindicenni che, “armati” di forbicine, avevano tagliato le etichette a una ventina di maglie. Un’altra volta - prosegue - è stato fermato un romeno che aveva fatto incetta di refurtiva in tre o quattro negozi e, dopo ogni colpo, aveva depositato la merce nell’auto che aveva tranquillamente posteggiato nell’area di sosta interna».

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