Udine ambisce di nuovo ai grandi eventi

UDINE. Udine torna a sognare i grandi eventi. Dopo lo stadio, sarà completata a breve anche la ristrutturazione del palasport Carnera ed entrambe le strutture si candidano a ospitare concerti e spettacoli di livello internazionale. Non solo calcio e basket quindi.
Il Comune intende sfruttare gli impianti di piazzale Argentina a 360 gradi con l’obiettivo di restituire al capoluogo friulano un ruolo di primo piano nel calendario delle esibizioni dal vivo.
Ecco perché tra pochi giorni gli uffici di Palazzo D’Aronco pubblicheranno un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di tutti gli operatori dell’intrattenimento pronti a raccogliere la sfida e a garantire al pubblico friulano (e non solo) un determinato numero di show.
Al Friuli e al Carnera, ma anche al Castello, in piazza Primo maggio e al teatro Nuovo Giovanni da Udine, tutti spazi che possono trasformarsi in “arene”.
«Vogliamo incrementare l’offerta di eventi e spettacoli dal vivo - annuncia l’assessore alla Cultura, Federico Pirone - riprendendo la tradizione dei grandi concerti live».
Una tradizione che si è bruscamente interrotta nel 2012. L’ultimo grande concerto allo stadio è stato quello dei Metallica, mentre al Carnera sempre 4 anni fa si erano esibiti Giorgia e Mengoni. Poi sono iniziati i cantieri che hanno sfrattato la musica.
Il Comune intende riavvolgere il nastro per ritornare ai fasti del recente passato quando Udine era una delle principali capitali del rock. L’anno magico per gli amanti dei live è stato il 2009 quando allo stadio si sono esibiti Madonna, Springsteen e i Coldplay.
L’elenco degli artisti che hanno cantato “sotto” l’arco del Friuli comprende anche i Pink Floyd, i Red Hot Chili Peppers, gli Ac/Dc e i Bon Jovi senza dimenticare Vasco e Ligabue solo per citarne alcuni. Concerti che hanno registrato numeri da record non soltanto per le presenze, ma anche per le ricadute sul territorio.
Organizzare un concerto da 30 mila posti, tanti solo quelli disponibili nel nuovo stadio Friuli, 10 mila in meno rispetto alla “vecchia” versione dell’impianto di piazzale Argentina, significa riempire non solo tutti gli alberghi della città, ma anche buona parte di quelli dell'hinterland senza contare le ricadute per bar e ristoranti perché in molti casi gli spettatori si trasformano poi in veri e propri turisti.
Gli addetti ai lavori stimano infatti che ogni persona spenda una media di 100 euro. I conti delle ricadute economiche quindi sono presto fatti.
«I grandi concerti sono dei moltiplicatori di benefici - dice Pirone - perché innestano dei circuiti con indubbie ricadute dal punto di visto economico. Sono appuntamenti che contribuiscono anche a rendere la città particolarmente attraente e a promuoverla nel panorama artistico e culturale. Non dimentichiamoci che Udine è una realtà dinamica che ospita migliaia di studenti universitari. L’attenzione nei confronti dei giovani quindi è massima ed è una costante del nostro impegno politico».
Dopo la manifestazione di interesse il Comune pubblicherà un bando per affidare la “gestione” dei concerti nei prossimi tre anni.
«È una novità assoluta - spiega Pirone -. In passato era stata sottoscritta una convenzione pluriennale con una società (Azalea promotion, grazie al cui lavoro Udine aveva superato nella “corsa” ai grandi cantanti diverse metropoli, ndr) ma riteniamo che il bando sia la soluzione migliore per ricreare le condizioni adatte a rilanciare il ruolo di Udine nel panorama musicale internazionale».
L’idea del Comune è quella di offrire la disponibilità degli impianti a titolo gratuito. «Abbiamo la possibilità di utilizzare lo stadio Friuli per 15 giorni all’anno - sottolinea Pirone -, ma nulla vieta che anche di fuori di queste giornate l’Udinese, che è titolare del diritto di superficie dell’impianto, decida di concederlo ad altri soggetti per sfruttarlo con più continuità anche al di là delle partite dei bianconeri. Questo tipo di gestione può essere un valore aggiunto e per il Carnera studieremo un meccanismo simile. Per quanto riguarda il teatro invece sarà necessario trovare un’intesa con la Fondazione teatro Nuovo mentre in piazza Primo maggio l’occupazione del suolo pubblico sarà scontata del 90%. Ovviamente il periodo più importante è quello estivo con lo stadio da 30 mila posti e il colle del Castello che può variare dai 3 ai 5 mila. Nei mesi più freddi, il Carnera può ospitare almeno 5 mila persone al “chiuso” e il teatro 1.200».
Un’offerta che torna quindi a essere ampia e articolata. «Inutile negarlo in questi ultimi anni siamo stati penalizzati ma - conclude Pirone - sul colle del Castello questa estate abbiamo comunque avuto artisti del calibro del chitarrista Steve Vai, di Max Gazzé, Carmen Consoli ed Ezio Bosso. L’anno scorso invece De Gregori, Neri Marcoré, Stefano Bollani, nel 2014 i Crimson project e i Bastille. Ma per il futuro speriamo di rivedere a Udine artisti in grado di attrarre 30 mila persone per riempire di nuovo lo stadio».
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