L’estate musicale con la colonna sonora a basso volume

UDINE. Un’estate con una colonna sonora a basso volume. Eravamo abituati ai grandi concerti, ai nomi roboanti di rockstar che richiamano folle di fan e numeri da record. Udine si trovava catapultata in mezzo alle grandi città.
E poi anche la musica d’autore e d’élite in castello e gli spettacoli in piazza Primo maggio creavano l’atmosfera di una città viva nelle notti d’estate. Belle abitudini per palati - musicalmente – raffinati e per le masse e le mode del momento.
La logistica, i lavori in corso, le concomitanze invece hanno portato quest’anno a un’estate musicale in tono minore.
Mesi caldi e un po’ meno colorati, meno musicali, senza grande appeal per chi vuole rimanere in città e godersi gli spazi aperti.
L’amministrazione udinese ha cercato di “difendersi” scrivendo un cartellone assieme agli uffici comunali, alle associazioni e agli enti del territorio e proponendo un programma con 200 eventi: dal teatro all’aperto agli appuntamenti con la storia, dalle visite guidate a documentari, incontri, mostre, cinema all’aperto in ogni quartiere.
Anche se, a onor del vero, va detto che il piazzale del castello quest’anno ha fatto da palcoscenico alle esibizioni di Carmen Consoli e di Max Gazzè, del pianista e compositore torinese Ezio Bosso, del chitarrista britannico Steve Vai.
C’è adesso la volontà di tornare a riportare i grandi eventi in città; di rendere il nostro capoluogo una capitale della musica.
Quest’estate - come si diceva, per i cantieri aperti e per i lavori - è andato in onda un “piccolo black out delle sette note”. Lo stadio ha vissuto un’estate di riposo, così pure piazza Primo maggio. Dal prossimo anno torneranno a essere sfruttati - si spera - sia lo stadio sia il palasport nuovo di zecca, così come piazza Primo maggio e il castello.
Siamo anche in periodi di vacche magre. Come ha ricordato l’assessore comunale alla cultura Federico Pirone nel dépliant che illustra gli eventi: «La qualità della vita: è questo l’obiettivo al quale mira il comune di Udine, nonostante il perdurare della crisi economica. In questi mesi di Udinestate, il capoluogo può vantare una programmazione culturale e di intrattenimento che è punto qualificante dell’attività amministrativa, un insieme di appuntamenti al servizio della cittadinanza e del suo bisogno di divertimento e di riflessione leggera».
Pur tra chiaroscuri la giunta Honsell ha cercato di far suonare e cantare la città, comprendendo che “Si può dare di più” e proprio per questo mettendo a punto il bando per le prossime stagioni.
Non dimentichiamo un altro aspetto: il rumore. Al parco del Cormôr è stato messo il silenziatore con la minaccia di multe per chi trasgredisce. E quindi anche in quel luogo le potenzialità sono frenate. Occhi puntati e orecchie ben tese anche in centro per “cinturare” i Mercoledì dei Sarpi.
La città vuole tornare a pensare in grande. E allora via con la musica.
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