Tumori, medico a giudizio per omicidio
Consigliò una cura alternativa secondo la quale il fumo non fa male e i dolci non nuocciono
Le imputazioni.
Lo psichiatra Toneguzzi è stato accusato di omicidio colposo e truffa per aver suggerito a una paziente malata di tumore cure alternative alla chemioterapia. Le cure si basavano sulla Nuova medicina germanica.
L’iter.
Sono stati i parenti della vittima a opporsi alla richiesta di archiviazione del caso avanzata dal pubblico ministero al giudice delle indagini preliminari. Il gip, per fare luce sulla vicenda, aveva disposto l’imputazione coatta per il medico. Avrebbe proposto a una paziente, malata di tumore, cure alternative alla chemioterapia, ispirate alla Nuova medicina germanica. In sostanza, avrebbe condizionato la donna, successivamente morta a soli 46 anni.
Il dottor Danilo Toneguzzi, psichiatra pordenonese di 44 anni, è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo e truffa dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Pordenone. Il gup Patrizia Botteri ha fissato la prima udienza dibattimentale per il 25 gennaio. L’imputato, assistito dall’avvocato Giuseppe La Spada, aveva chiesto di poter accedere al rito abbreviato condizionato, ma la richiesta è stata respinta dal giudice.
Pubblica accusa (ieri c’era il pm Piera De Stefani) e parti civili (i familiari della vittima rappresentati dall’avvocato Luca Colombaro) avevano invece chiesto che per il medico fosse disposto il rinvio a giudizio.
Il procedimento penale ruota attorno alla morte dell’impiegata Manuela Trevisan, 46enne di Casarsa, avvenuta nel 2008 in seguito a una patologia tumorale.
La donna – in base alla querela sporta dalla sorella della vittima – sarebbe deceduta perchè invece di sottoporsi alla chemioterapia avrebbe utilizzato cure ispirate alla Nuova medicina germanica propostele dal dottor Toneguzzi, libero professionista con uno studio in centro a Pordenone e collaboratore del Cro di Aviano e di altri istituti scientifici.
Il medico – che presiede l’associazione Alba, votata allo studio e alla ricerca delle teorie hameriane –, sempre a detta della parente della vittima, avrebbe ritenuto che i tumori non esistono, che fumare non fa male e che mangiare un dolce avrebbe potuto essere d’aiuto ai malati terminali, condizionando in questo modo la Trevisan. Per questi motivi, per i parenti della deceduta lo psichiatra Toneguzzi avrebbe avuto responsabilità colpose nella morte della loro cara.
I familiari della vittima si erano quindi opposti alla richiesta di archiviazione del caso avanzata dal sostituto procuratore Federico Facchin al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pordenone, Alberto Rossi. Il giudice Rossi, accogliendo le argomentazioni dei parenti, aveva inteso approfondire la vicenda, ritrasmettendo gli atti al pubblico ministero affinchè formulasse nei confronti del medico 44enne l’accusa di omicidio colposo e truffa.
Il procedimento penale è quindi approdato davanti al giudice dell’udienza preliminare Botteri, che ieri mattina ha rinviato a giudizio il medico psichiatra. Sarà il dibattimento, dunque, a stabilire la verità sull’intera vicenda, che coinvolge un medico chiamato a rispondere di omicidio colposo e truffa e i parenti di una sua paziente che chiedono giustizia per la morte della loro cara. La prima udienza è prevista per il 25 gennaio prossimo.
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