Truffe agli anziani, spunta quella del fruttivendolo: ecco come difendersi

Udine, torna in azione la banda delle arance. Un sessantenne raggirato in via Roma: gli hanno rubato trecento euro

Truffe agli anziani, spunta quella del fruttivendolo: ecco come difendersi

UDINE. Dopo la frode dell’abbraccio (tre casi a Campoformido nell’arco di poche settimane) e quella del finto addetto del gas (un trentenne di Desenzano ha raggirato una pensionata, facendosi consegnare 3 mila euro), tornano a colpire in Friuli i truffatori della frutta, che sabato scorso hanno prima messo nel mirino e poi imbrogliato un sessantenne in via Roma, nel cuore di Borgo Stazione.

Consolidato il canovaccio: il malintenzionato approccia la “preda” prescelta millantando una conoscenza comune, poi colpiscono, caricando sull’auto del malcapitato cassette di frutta fresca.



«Ti ricordi di Antonio?»

Affinano tecniche e gestualità e ritrovarsi truffati è un lampo. La delinquenza da marciapiede agisce mimetizzata da figli di amici o comunque da persone che in qualche modo potresti conoscere. D’altronde chi non ha in agenda un Antonio o un Giuseppe? Abilmente s’inseriscono nella tua modalità sovrappensiero, loro lo sanno che in quel momento non sei attento ed è proprio in quell’attimo che t’incastrano.

L’esempio è una fregatura non nuova, ma in parecchi ci cascano come polli. Via Roma. Il malcapitato scende da un’auto sportiva. Un giovanotto da un furgoncino gli urla: «Ehi, ciao, sono il figlio di Antonio, come stai? Aspetta che parcheggio non ci vediamo da mo’.

Truffe agli anziani, cosa fare per non cadere in trappola

La vittima colpita a freddo cerca di ricordare di che cavolo di Antonio si tratti; uno lo conosce, in realtà, e il ragazzo ha un viso pulito e modi gentili. I due si stringono la mano e il truffatore gli racconta di un negozio di frutta e verdura appena aperto in centro. «Dai, fammi un po’ di pubblicità, ti regalo delle arance, vedrai che buone. Aspetta qui».

Il furbacchione raggiunge il mezzo suo, fa scorrere la portiera ed estrae ben tre cassette di frutta. «Dai apri il bagagliaio». L’altro esegue. «Aspetta – fa il ragazzo – il mio biglietto da visita. Vieni con me». Raggiungono ’sto benedetto furgone.

«Ah, hai qualche soldino da darmi, sai ho appena cominciato. Il signore estrae il portafoglio e gli dice di avere solo carte da cinquanta. «Ti do il resto, non preoccuparti», lo tranquillizza. Si piglia la carta da 50 e gli restituisce 25. Ma nell’attimo in cui il portafoglio resta aperto, spariscono altre carte da cinquanta: in tutto circa 300 euro.

Abbracci da imbroglioni



Un metodo consolidato, che ha permesso di raggirare parecchie persone nella nostra regione: l’anno scorso diversi casi erano stati segnalati tra Udine e Mortegliano, quest’anno un furgoncino bianco con il generoso fruttivendolo aveva colpito a Gorizia.

La frutta, ma anche il vecchio trucco dell’abbraccio. Nei giorni scorsi i carabinieri di Campoformido avevano denunciato per rapina impropria e tentato furto con destrezza una nomade di 52 anni, residente in provincia di Pistoia, senza occupazione e già nota alle forze dell’ordine.

La donna - con la scusa di chiedergli un’informazione - aveva rapinato un ottantenne disabile, al quale era riuscita a sfilare dalla tasca il portafoglio. L’uomo se n’era accorto e, tentando di recuperare il maltolto, era caduto a terra, ferendosi. A Campoformido, peraltro, i truffatori avevano già tentato di colpire in altri due casi, utilizzando la stessa tecnica.

I rilevatori di gas “obbligatori”

I carabinieri della località del Medio Friuli avevano smascherato anche un finto tecnico del gas, di quelli che, con la scusa di installare rilevatori di metano di modesto valore, riescono a spillare a qualche cittadino indifeso migliaia e migliaia di euro.

Un trentenne di Desenzano è stato denunciato per truffa: era riuscito farsi consegnare in più momenti 3 mila euro da una pensionata che abita a Variano di Basiliano, convincendola ad acquistare rilevatori delle fughe di gas, spacciati per obbligatori.

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