Truffa sulla vendita del bar, condannato

Aveva avviato le trattative per l’affitto del bar caffetteria denominato Alexander di via Argentina 33 quale proprietario non solo degli arredi, ma anche dell’edificio. È così erano partite le trattative.
All’ignaro aspirante affittuario, il legale rappresentante di un’azienda di costruzioni di Pozzuolo, però, aveva prospettato la possibilità di far seguire a un primo contratto di affitto un secondo e documento per la compravendita. Così facendo, si era fatto consegnare ben 7 mila euro a titolo di cauzione. Alla fine non vi fu alcun acquisto. Tant’è che la vicenda è arrivata in tribunale e Nunzio Nigro, udinese di 61 anni, è finito davanti al giudice Roberto Pecile ed è stato chiamato a rispondere dell’accusa di truffa.
Ieri è arrivata la condanna a 8 mesi di reclusione e 9 mila euro di multa. A difendere Nigro c’era l’avvocato Lanfranco D’Adda Di Fagagna, in sostituzione dell’avvocato d’ufficio Mario Occhialini che, per il proprio assistito, ha chiesto l’assoluzione.
La vicenda risale al marzo del 2011. A proporre l’affare ad Alberto Valitutto che si è costituito parte civile assistito dall’avvocato Alessandro Calienno, fu lo stesso Nigro. Gestore del locale, Nigro fece intendere di essere proprietario dello stabile che ospitava l’ambiente. Su quella base fu sottoscritto il contratto preliminare di affitto che disciplinava anche la possibilità di acquisto dell’immobile da parte dell’Azienda di costruzioni. A titolo di cauzione fu quindi versato l’importo di 7 mila euro con tre diversi assegni, due da 2.500 euro e uno da 2 mila euro.
Nigro non è mai comparso dinanzi al giudice e al pubblico ministero Fulvia Bison, che ha chiesto una condanna. Al difensore non è rimasto che sottolineare come l’intento dell’imputato fosse quello di affittare il bar, senza riferimento alla proprietà dell’immobile. Poi è arrivata la condanna. (a.c.)
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