Truffa e falso? No, assolto il prof ufologo Chiumiento
Antonio Chiumiento, l’ufologo e docente di Economia aziendale accusato di truffa aggravata e falso ideologico per essersi assentato in due occasioni dalla classe in cui stava tenendo lezione, all’istituto tecnico “Enrico Mattei” di Palmanova, è stato assolto con la formula «perchè il fatto non costituisce reato». La sentenza è stata emessa ieri dal giudice monocratico del tribunale di Udine, Carlotta Silva, a fronte della condanna a dieci mesi di reclusione chiesta dalla pubblica accusa. E lui, che con i suoi 68 anni d’età è a un passo dalla pensione e che della sua lunga carriera d’insegnante conserva soltanto ricordi belli e pieni di soddisfazione professionale, ha commentato il verdetto come una «liberazione». «La fine di un incubo – dice da Porcia, dove abita – durato quasi sei anni e che mi ha procurato una grande sofferenza».
Partita da una segnalazione della dirigenza scolastica e coordinata dal pm Elisa Calligaris, l’inchiesta aveva ruotato attorno all’ipotesi della falsa attestazione di presenza in servizio da parte del docente per un’ora della mattinata del 17 febbraio 2012 e un’altra del successivo 24 aprile, con conseguente indebita retribuzione giornaliera pari a 50,54 euro. Era stato un altro insegnante, affacciatosi casualmente nell’aula, a rilevare l’assenza del collega e a parlarne con il preside. Stando alle spiegazioni rese da Chiumiento, in entrambi i casi l’allontanamento era stato breve e legato a esigenze contingenti (per andare a prendere della caramelle e poi in bagno).
Durante l’istruttoria dibattimentale, erano stati lo stesso esame e il controesame dei testi citati dall’accusa a giocare a suo favore: colleghi e studenti avevano sostanzialmente smontato la ricostruzione della Procura, concordando nell’affermare di avere visto Chiumiento a scuola. Come evidenziato dai difensori, avvocati Daniele Liani e Matteo Moretto, inoltre, la verifica delle sue presunte assenze era avvenuta con accessi istantanei in classe, insufficienti quindi ad accertare l’intero lasso di tempo contestato. «Il controllo dei registri – hanno osservato i legali – era peraltro avvenuto soltanto il 27 aprile 2012, ossia parecchio tempo dopo i due episodi».
All’epoca, Chiumiento insegnava in due quinte e in una quarta. Risale proprio a quel periodo l’ulteriore ombra gettata su di lui dalle dichiarazioni rese da una studentessa e che gli costarono anche l’ipotesi - archiviata quasi subito - di molestie sessuali. «Hanno messo in bocca a una ragazza frasi che non ho mai pronunciato – si sfoga ora il professore –. E per questa cosa il dirigente scolastico (Aldo Durì, ndr) mi sospese e allontanò dalla scuola». Poi era stata la volta della visita psichiatrica. «Dicevano che parlavo solo di ufo e così mi sottoposero al giudizio di una commissione triestino – ricorda –. Ovviamente, ne sono uscito con la patente di sano di mente e idoneo all’insegnamento. Ma sono cose che fanno male». Ora Chiumiento è finalmente diventato docente di ruolo e, dopo un passaggio allo “Stringher” di Udine e un altro a “Magrini Marchetti” di Gemona, insegna all’Isis “Paolo Sarpi” di San Vito al Tagliamento. «Andrò in pensione nel 2019 – conclude –, ma se potessi prolungare l’insegnamento di qualche anno, lo farei molto volentieri».
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