Trovato morto dopo la battuta di caccia

VENZONE. Cercava il suo camoscio, quell’esemplare di femmina che seguiva da settimane su quelle montagne che conosceva come le sue tasche. Ma il destino, stavolta, è stato crudele nei confronti di Franceschino Di Bernardo, 59 anni di Venzone, il cui corpo è stato trovato verso le 9 di giovedì dopo una notte di ricerche dietro malga Confin, sul versante meridionale del monte Lavara.
L’uomo era partito da solo per un giro di caccia alle prime ore di mercoledì per raggiungere quel punto della montagna in cui si aggirava un camoscio che aveva visto diverse settimane prima, ma qualcosa non è andato per il verso giusto e Di Bernardo è precipitato in un dirupo, morendo probabilmente sul colpo. «Mi aveva chiamato la sera prima – racconta Guido Zamolo, un suo collega cacciatore – per andare a caccia insieme, ma io non potevo. Il giorno dopo mi ha mandato un messaggio quando partiva e poi non l'ho più sentito. Per questo motivo, con il passare delle ore, ho cominciato a preoccuparmi e nel pomeriggio, dopo aver visto che a casa sua non c'era l'auto, sono andato a vedere se era ancora dove la lasciava per andare in montagna e lì l’ho trovata».
Alle 17.30 sono stati proprio i cacciatori della riserva di Venzone a dare l’allarme non vedendo tornare Franceschino. Sul posto sono intervenute le squadre del soccorso alpino e i militari del Sagf di Sella Nevea, con i carabinieri, circa quaranta uomini che, guidati dagli stessi cacciatori, hanno setacciato la montagna fino a mezzanotte inoltrata di mercoledì, ma il buio non ha portato fortuna ai soccorritori. «Noi sapevamo che era in quel punto – ha raccontato Valerio Pituelli, presidente della riserva di Venzone – perché era il luogo in cui andava sempre e dove da settimane inseguiva quel camoscio che aveva visto da un po’. Il problema è che di notte puoi solo chiamare, ma non c’è stata risposta e ciò ci ha subito fatto preoccupare perché di solito, un cacciatore ferito in mancanza di segnale telefonico, spara in aria». I timori dei cacciatori si sono purtroppo rivelati fondati. Quando il giorno dopo il corpo dell'uomo è stato recuperato con l’elicottero dietro malga Confin, è subito apparso chiaro che Di Bernardo era precipitato subendo gravi colpi e il suo stesso fucile è stato trovato rotto in due pezzi. Il ritrovamento è avvenuto verso le 9 e subito si è provveduto a recuperare il corpo, a ricomporlo e a portarlo nel cimitero di Venzone. «Siamo addolorati per la scomparsa di Franceschino – dice il sindaco Fabio Di Bernardo – , anche se sappiamo che è stato fatto tutto il possibile. Come amministrazione ringraziamo tutti i soccorritori per l'immediato intervento e per la tenacia nelle ricerche proseguite fino a tarda notte e riprese alle prime ore dell'alba». Oggi, alle 14.30, saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale di Carnia.
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