Trovata priva di vita la titolare dell’osteria Antico Burchiello

Prima ha lavorato, poi è uscita «per spostare l’auto». Il ritrovamento sotto il ponte vicino alla diga di Ravedis

PORDENONE. Un improvviso addio alla vita inspiegabile, almeno per il momento, quello di Cristiana Lazzaro, 49 anni, ristoratrice di Pordenone, contitolare dell’Osteria Antico Burchiello, in corso Garibaldi e, prima, del “Vecio For” di Andreis.

«Vado a parcheggiare la macchina», sono state le sue ultime parole, ieri poco dopo le 9, rivolte uscendo dal loro locale al compagno di una vita Franco Fasan, originario di Sacile. I minuti passavano, poi le ore, il cellulare spento. L’allarme al 112: la sua Renault Kangoo non si trovava più. A individuarla, poco dopo le 13, i carabinieri del Radiomobile di Spilimbergo, a bordo strada in prossimità del ponte sulla Montereale-Maniago, davanti alla diga di Ravedis.

All’interno nessun messaggio, così come a casa e nel locale. Cristiana Lazzaro era già morta quando è stata raggiunta, trenta metri più sotto, dai carabinieri della stazione di Montereale Valcellina. Vani i soccorsi, nonostante fosse stato mobilitato dal 118 anche l’elicottero.

La notizia ha fatto subito il giro della città e della provincia. Ha colto di sorpresa un gesto apparentemente inspiegabile compiuto da una donna descritta come «sempre sorridente e solare» da tanti clienti, dagli ex sindaci di Andreis Rudi Manlio De Zorzi e Franca Quas, dall’ex assessore di Pordenone Giovanni Zanolin.

Cristina Lazzaro era titolare della società Friends sas che gestiva, assieme al compagno, lo storico ristorante di corso Garibaldi. Non avevano problemi, per le festività, nonostante la crisi generale: non mancavano le prenotazioni.

Una coppia impegnata in ruoli diversi, a seconda degli anni. Cristiana aveva fatto un’esperienza importante a Londra mentre Franco ha mosso i primi passi in Friuli, al fianco di grandi chef; a Roma aveva formato chi lavorava nelle cucine della Camera dei deputati. Quindi a Parigi e Londra, dove la coppia si era conosciuta.

Per oltre dieci anni avevano gestito assieme il ristorante di Andreis. Una “fuga” dalle grandi capitali, tra le montagne della Valcellina, rivelatasi poi l’ultima tappa nel mondo terreno di Cristina, per oltre un decennio. «Volevamo rimetterci in gioco ancora una volta», disse al Messaggero Veneto.

Quindi il trasferimento a Pordenone, un paio di anni fa. E’ stato subito successo, tra una clientela diversificata, ma unificata dalla passione per la cucina, semplice e genuina, fatta di prodotti della zona e stagionali, ma anche con un occhio attento alla cultura del buon cibo, che Cristina proponeva sempre col sorriso. Tutto era preparato da lei, dagli antipasti ai dolci. Sviluppando anche gusto mentale, contornato da un continuo scambio interculturale tra le persone. Ecco i cicli di incontri di lettura all’ora del the con testi di Ludovica Cantarutti, la presenza di Aldo Colonnello del Circolo Culturale Menocchio. Con Cristina all’Antico Burchiello – locale consigliato anche dalla rivista americana Stars and Stripes – si sentivano i profumi dei piatti dalla cucina. Libri sugli scaffali. Trottole sui tavoli. Alle pareti foto e quadri di amici. E, da ieri, il ricordo di Cristina.

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