Trionfa l’“usato”, il mercato diventa come Portobello

SACILE. Portobello a Sacile: il mercatino dell’usato, sulle bancarelle ogni giovedì, è il fenomeno nato dalla costola della crisi. Un porto franco dell’usato a pochi euro. «Arrivano quintali di merce usata da Prato – è l’origine del nuovo business dei poveri spiega un ambulante –. Abiti, pantaloni, maglie, giubbotti, calze a pochi euro».
Le bancarelle sono il paradiso dello shopping per le fasce sociali deboli, che non possono permettersi i centri commerciali. Stranieri senza lavoro con figli a carico, anziani con la pensione minima, cassintegrati, badanti e nuovi poveri. «L’usato va bene». È il commento tra le corsie di bancarelle. Il mercato va a due marce: quello della merce nuova e quello del riciclo.
I sacchi che arrivano da Prato, sono svuotati sui banchetti: un paio di slip costano 0,20 euro. Il “chiodo” usato si infila nella borsa di plastica con 5 euro. I guanti che chissà quante mani hanno passato, sono infilati tra le maglie e T-shirt a 4 euro: prendere o lasciare. Per chi non ha il palato delicato e non arriccia il naso: c’è di tutto e l’usato è – diciamolo – un marchio di autenticità. «Dura poco la merce – dice una badante che fa lo shopping prenatalizio –. Ma posso permettermi un paio di cose e ho la soddisfazione della scelta».
Indiani e africani, cinesi e immigrati del Bangladesh avviano le trattative sotto 10 euro. L’assalto è quasi sempre, per l’offerta di maglie e calzettoni, piumini e giacche.
«Contro la crisi i sacilesi fanno gli acquisti in piazza – è soddisfatto Lino Antoniolli nel vedere il mercato vivace –. È la crisi che riempie i banchetti. In dicembre aumenteranno le vendite dell’usato, anche per fare regalini a pochi soldi». Il fenomeno è quello della Portobello “degli stracci”: la piazza e le strade a raggera sono allegre, caotiche e chi è impegnato nel mestiere di vivere sul filo dell’assegno di solidarietà e della borsa-spesa, trova le cose che servono, su misura.
A ciascuno il suo e le mamme indiane e marocchine cercano di spuntarla sul prezzo, come si usa in Oriente. Il popolo dello shopping a basso costo si guadagna la medaglia del riciclo che, in questi tempi di crisi, vale doppio perché c’è la soddisfazione di scovare l’occasione. Lo slalom tra le bancarelle “low cost” segna il cambiamento di rotta 2013, negli acquisti da infilare sotto l’albero. Il 58,7% dei sacilesi compra i regali sulle bancarelle, dicono i sondaggi.(c.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto