Treppo Grande piange David, morto a 45 anni: Protezione civile in lutto

Peresani si è spento dopo una malattia. Lascia la moglie Mary e due figli piccoli. «Era un instancabile lavoratore»

Timothy Dissegna
David Peresani, morto a 45 anni dopo una malattia
David Peresani, morto a 45 anni dopo una malattia

La comunità di Treppo Grande piange la scomparsa a 45 anni di David Peresani, uomo stimato e benvoluto, che si è spento dopo una terribile malattia lunedì notte all’Hospice di Gemona. Aveva dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro (impegnato fino a maggio), alla passione per lo sport e al volontariato nella Protezione civile, diventando un punto di riferimento per tanti.

Nei ricordi di chi l’ha conosciuto, traspare l’immagine di una persona capace di costruire legami, di essere presente nei momenti di bisogno, di dare forza agli altri anche quando la sua stessa forza veniva messa alla prova. Per anni aveva rappresentato una colonna della produzione nel Prosciuttificio Bagatto di San Daniele, dove colleghi e amici lo ricordano come «una persona empatica, solare, capace di instaurare con ognuno un legame personale con l’intento di fare squadra».

Parlano anche di «una persona onesta, schietta, un instancabile gran lavoratore, come pochi. Amava il suo lavoro e ha dimostrato una forza d’animo fino all’ultimo non cedendo alla malattia. Amava il suo lavoro e lo dimostrava con la sua puntualità e dedizione. Per la famiglia Bagatto e per tutti i colleghi la sua scomparsa è una grande perdita umana e professionale. Ognuno di noi conserverà di lui qualcosa di strettamente personale proprio in virtù di quei legami che grazie il suo carattere gioviale è stato in grado di instaurare con ciascuno di noi».

Con il gruppo comunale aveva partecipato a numerosi interventi, sempre pronto a prestare il suo tempo e la sua energia per aiutare chi si trovava in difficoltà. Lo ricordano con affetto anche i compagni di squadra dell’Asd Moruzzo. Negli anni in cui giocava a pallone, «io ero presidente della società – ripercorre la già presidente Angela Fontanini –. A nome mio, dei dirigenti e giocatori devo dire che abbiamo conosciuto una gran bella persona, sapeva creare gruppo. Serio in campo e al di fuori, un grande amico per tutti. Ha lasciato veramente un bellissimo ricordo a tutti noi».

La comunità si è stretta attorno ai due figli piccoli e alla moglie Mary De Prato, la quale ha dedicato all’amato un’ultima lettera: «Tre anni fa – si legge nel testo – è iniziata la tua battaglia, e da quel giorno non ti sei mai davvero fermato. Hai lottato con una forza che a volte mi toglieva il fiato, con quella tua dignità silenziosa e testarda. E anche quando dicevi che eri stanco, che volevi mollare, anche quando sembrava non esserci più niente da fare… tu non hai mai smesso. Hai continuato a combattere, ogni giorno, con amore. Per i tuoi figli, per chi ti amava, per te stesso». «Qui – prosegue la missiva – ci lasci con un vuoto che fa male, sì. Ma anche con una forza che ci hai trasmesso senza neanche accorgertene. Cercheremo di portarla avanti, come facevi tu. Un passo alla volta. Con il tuo coraggio dentro di noi».

I funerali saranno celebrati giovedì, alle 15.30, nella chiesa di Treppo Grande. 

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