Trasporto scolastico a prezzo scontato, la Regione raddoppia: abbonamenti ridotti fino al 65%

UDINE. Prima l’extraurbano, ora anche il trasporto pubblico all’interno delle città. La Regione raddoppia e dopo la sperimentazione – ampiamente positiva – dello scorso anno scolastico su corriere e treni, disegna questa volta uno schema che, per il 2020/2021, permetterà agli studenti fino ai 26 anni (quindi anche gli universitari) di poter acquistare l’abbonamento a prezzo ridotto, dal 50% al 65%, anche per chi utilizza l’autobus urbano per andare a scuola oppure negli Atenei.
I 3 milioni di euro inseriti in assestamento di Bilancio estivo recentemente dalla giunta, infatti, si sommano ai 7,5 già messi a disposizione di un sistema che nel 2019/2020 ha interessato oltre 32 mila persone. L’iniziativa di queste settimane, inoltre, rappresenta il secondo step di quel programma che, nelle intenzioni del centrodestra, dovrebbe portare alla gratuità dei trasporti per gli studenti del Friuli Venezia Giulia entro fine legislatura.
Vale per tutti, senza il vincolo di residenza minima in Friuli Venezia Giulia, così come è consentito su ogni tratta – via gomma oppure treno – della regione. Non soltanto, però, perché in considerazione di come più di qualche studente friulano vada a scuola a Portogruaro, nel caso della Bassa, oppure a Conegliano e in Cadore – leggasi Destra Tagliamento e Sappadino –, l’agevolazione viene confermata, dopo la sperimentazione passata, fino a queste destinazioni.
L’ammontare delle riduzioni è pari al 50% del prezzo dell’abbonamento, ma la Regione, al netto di modifiche al momento non preventivabili, continua a lasciare in vigore anche l’ulteriore sconto – valido per i servizi automobilistici e per quelli via treno sulla Udine-Cividale – del 20% per l’acquisto di tagliandi scolastici per il secondo figlio, del 30% per quelli a favore del terzo figlio e successivi oltre a un’ulteriore benefit del 5% nel caso si comprino i biglietti via web. Effettuando un veloce calcolo proporzionale, quindi, una famiglia con due figli in età scolare ottiene una diminuzione del 50% sul primo abbonamento e del 60% sul secondo, con quest’ultimo dato che sale al 65% nel caso di un eventuale terzo figlio che utilizzi i mezzi del trasporto pubblico locale della regione e del vicino Veneto orientale.
Il successo della misura, in fondo, è dato dai numeri. Complessivamente, al 31 ottobre dello scorso anno, le richieste presentate e accolte, sono state 29 mila 527, per un totale di 32 mila e 76 abbonamenti emessi. Analizzando i dati per singoli territori della regione, quindi, si scopre che la maggior parte degli abbonamenti è stata staccata all’interno dell’ex provincia di Udine, mentre quella minore a Trieste. Un dato di per sè abbastanza logico se pensiamo da un lato all’ampiezza del territorio da Tarvisio a Lignano e, dall’altro, al fatto che il meccanismo di scontistica non si applicasse ai trasporti urbani penalizzando, quindi, una città come Trieste.
Nel dettaglio dei tagliandi, parliamo di 14 mila 293 abbonamenti emessi dall’udinese Saf, 8 mila 578 dall’Atap di Pordenone, 4 mila 464 da Trenitalia, 3 mila 695 dall’Apt di Gorizia, 721 da Trieste Trasporti e 325 dalle Ferrovie Udine Cividale. A questi dati vanno poi aggiunti i rimborsi garantiti agli studenti che frequentano istituti scolastici limitrofi al territorio regionale – circa 300 studenti in totale – coperti con un ulteriore fondo da 100 mila euro.
Quest’anno, però, come detto si cambia e nel paniere entreranno anche le tratte urbane con una stima di potenziali interessati che vari da 22 mila a 25 mila persone (di cui tra i 16 mila e i 19 mila a Trieste) oltre a un aumento degli abbonamenti extraurbani stimato dagli uffici regionale attorno al 10% rispetto alla cifra finale del 2019 per un totale, quindi, che potrebbe sfiorare i 60 mila studenti del Friuli Venezia Giulia.
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