Trasporti, Confartigianato sfida il Governo

Il presidente Fvg Chiandetti: la riforma dell’autotrasporto è inaccettabile e deve essere rivista
Bumbaca Gorizia Camion all'Autoporto
Bumbaca Gorizia Camion all'Autoporto

UDINE. «Questo modo di procedere del Governo è inaccettabile e se non saranno ripristinati emendamenti cancellati dalla fiducia al Senato la nostra risposta sarà durissima». Così il presidente di Confartigianato Trasporti del Fvg Pierino Chiandussi che parla di «scelte nefaste per tutto il settore ma non ci arrendiamo». La fiducia chiesta dal Governo al Senato ha cancellato radicalmente tutti e 5 gli emendamenti alla Legge di Stabilità 2015, presentati pochi giorni prima da Confartigianato Trasporti. «La scelta del Governo - aggiunge Chiandussi - è stata “ideologica”, valutando l’artigianato dell’autotrasporto come elemento da estirpare, riducendolo, così, a mera prestazione di mano d’opera».

Confartigianato Trasporti aveva argomentato come le proposte del Governo introducessero una subdola «riforma dell’autotrasporto»; infatti, con le modifiche, mai condivise ai concetti di committente, vettore e sub vettore e sub vezione, in pratica si è vanificata l’azione diretta, per cui nessuna rivalsa è oggi possibile.

Secondo Confartigianato Trasporti, inoltre, non si è voluto vincolare «l’autonomia negoziale delle parti» ai principi superiori difesi dalla Costituzione come il rispetto della sicurezza, per cui la sicurezza sociale è diventata opzionale. E ancora, nessun intervento per riequilibrare l’offerta e la domanda di trasporto è stato introdotto, per cui il mercato ha preso il sopravvento rispetto ad una liberalizzazione regolata perseguita da anni. «Neppure il principio della terzietà del giudice è stato riconosciuto - conlude Chiandussi -; insomma, la regola è, per diversi aspetti, non aderente alla Costituzione».

Argomenti:trasporti

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto