Tragedia di Gemona, la donna che guidava: "in auto era entrata un'ape"

UDINE. E’ partita l’inchiesta giudiziaria sulla tragedia avvenuta domenica scorsa a Gemona: due scontri frontali auto-moto in rapida successione che hanno spezzato le vite di tre giovani friulani e ne hanno lasciata una quarta, quella della diciannovenne udinese, appesa a un filo.
La donna che si trovava al volante della macchina, Alessia Soppelsa, trentaquattro anni, di Tolmezzo, impiegata nello studio legale associato Mainardis-Ghidina del capoluogo carnico, nell’immediatezza dei fatti ha dichiarato di aver compiuto un gesto istintivo perché nella sua Opel Zafira era entrata un’ape o una vespa.
La giovane è stata iscritta nel registro degli indagati, come sempre avviene in questi casi, per l’ipotesi di omicidio colposo. Si tratta di un atto a tutela della stessa conducente che rende possibile lo svolgimento garantito di una perizia tecnica finalizzata all’esatta ricostruzione della dinamica dell’incidente. Nei prossimi giorni il pubblico ministero Luca Olivotto affiderà un apposito incarico a un consulente.
Intanto, la Procura della Repubblica ha rilasciato il nulla-osta per i funerali delle tre vittime: quello della giovane mamma che viaggiava sul sedile passeggero dell’Opel Zafira, Chiara Scalfari, 29 anni, di Tolmezzo e dei due motociclisti Kevin Crismani, 21 anni di Mortegliano e Marco Monaro, 25, di Zugliano. Restano gravissime le condizioni della fidanzata di quest’ultimo, che si trovava sulla moto con lui, Laura Bassi, 19 anni, di Udine, sbalzata a metri di distanza dal luogo dell’impatto.
Alessia Soppelsa è difesa dall’avvocato tolmezzino Andrea Ghidina, pur limitandosi a pronunciare poche parole, fa comprendere lo stato d’animo di profonda prostrazione in cui versa la sua assistita. «La signora - spiega infatti il legale - sa di essere indagata e intende ovviamente fare quanto possibile per chiarire la dinamica dell’incidente che, al momento, è al vaglio dei periti. Sin dalle prime fasi successive - sottolinea l’avvocato - ha riferito ai soccorritori che l’ultimo ricordo di lucidità prima dell’incidente è quello di un’ape o una vespa entrata nell’abitacolo. Un insetto che istintivamente ha cercato di scacciare con la mano: si è trattato di un gesto istintivo, che chiunque avrebbe compiuto, e che verrà valutato al pari di ogni altro elemento.
Ma tutto ciò in questo momento è l’ultimo dei pensieri di Alessia, che ha in mente solo le vittime dell’incidente ed è molto provata, direi quasi distrutta. E non c’è da aggiungere altro».
Sono ancora in corso gli accertamenti della polizia stradale di Udine, che domenica ha effettuato i rilievi. Gli agenti sono poi tornati sul luogo dell’incidente anche lunedì e ieri per raccogliere ulteriori elementi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto