Tornati dove tutto ebbe inizio
Eccoci al punto di partenza di sempre, a quel ragionamento scabroso che i friulani stentano ad affrontare in pubblico per non infastidire i triestini e che i triestini non accettano perché temono di soccombere ai friulani. Sbagliano sia di qua che di là, ovviamente.
Non dovrebbero i friulani temere nulla da un confronto con i triestini i quali sognano, forse, di dedicarsi a un ragionamento che bisogna cavar fuori dalle chiacchiere da bar e restituire alla politica. Né è in atto un tentativo strisciante di prevaricare gli uni sugli altri. Il Friuli sta diventando fondamentale per il porto triestino, in continua espansione, con la sua rete di interporti.
La cantieristica navale si avvale delle produzioni industriali delle province di Udine e Pordenone. E Gorizia non può pensare di salvarsi da sola, inseguendo come unico progetto di sviluppo il mantenimento delle sedi della Provincia, del Tribunale, della Prefettura. Non è più tempo.
Il Messaggero Veneto si era fatto portavoce di un dibattito serio e non sciovinista fra le varie anime che compongono la Regione, basta rileggere le potenti righe scritte da Vittorino Meloni. Le ripubblichiamo perché anche il Consiglio regionale capisca che le questioni accantonate non svaniscono.
Prima o poi ricompaiono.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto