«Tondo ha voluto per me la cultura»
Lo ammette l’assessore comunale Oreti: «Ma non serve essere un critico d’arte basta dare un giusto indirizzo politico»

Pronto, sergente Fabrizio Oreti...
Sì buongiorno, mi dica...
Adesso preferisce essere chiamato sergente o assessore o magari sergente-assessore. Faccia lei.
Preferisco assessore, è un ruolo politico importante per la comunità, mi sono messo al servizio della città. Una bellissima esperienza.
Ne siamo lieti, ma ora, per cortesia, favorisca i suoi documenti scolastici, i suoi titoli di studio. Patente e libretto...
D’accordo, d’accordo. Io mi sono laureato al Campus University of Malta a Roma, corso triennale di Scienze internazionali e relazioni diplomatiche. Un ateneo privato di primo livello. Ho presentato una tesi sull’importanza strategica del Mediterraneo nello scacchiere europeo. Allora ero già nell’Esercito, lavoravo e studiavo.
E prima? Quale scuola superiore ha frequentato?
Mi sono diplomato all’Istituto commerciale per il turismo “Francesco Ferrara”, sempre a Roma, naturalmente come operatore turistico.
Che tipo di studente era? Un secchione o uno sfaticato?
Ammetto che nei primi tre anni ho fatto fatica, ma non sono mai stato bocciato. Poi è scattato qualcosa dentro di me e ho cominciato a ingranare. Le materie preferite? Le lingue. Parlo abbastanza bene l’inglese e l’arabo.
L’arabo?
Sì, l’arabo. Sono un tipo curioso e poi di questi tempi può essere anche utile...
Ma si trova a proprio agio nei panni di assessore alla Cultura e turismo?
Direi di sì, certo bisogna essere molto preparati...
E lei lo è?
Sto studiando molto, mi applico. Comunque avevo un piccolo bagaglio derivato dall’esperienza di vicepresidente nella commissione cultura in Comune... Sono uno che dà sempre il massimo.
Ma se lo aspettava questo incarico o è come insinuano in città che la manda Picone. Dicono che questa delega è stata imposta da Renzo Tondo e che l’ex assessore alla cultura Antonio Devetag è il suo consigliere personale. Vero o falso?
Noi di Autonomia Responsabile siamo innanzitutto un gruppo di amici. Comunque è vero, Tondo ha fatto il mio nome a Ziberna. Gli ha detto che per me poteva starci quell’assessorato. Devetag ha esperienza, ha fatto l’assessore e mi dà preziosi consigli. E io lo ascolto. Tuttavia...
Tuttavia...
L’assessorato è mio e me lo gestisco io.
Ma cosa dicono alla caserma “Guella” della Brigata Pozzuolo di un sergente che fa l’assessore?
Niente di particolare, cerco di tenere separate le due cose. E poi in caserma non si può parlare di politica.
E quei suoi sottoposti che non l’hanno votata quanto devono marciare in più degli altri?
Ma no, scherza? Siamo in democrazia... Non sono così cattivo.
Scusi se insisto, si è preso una bella responsabilità in una città che produce tanta cultura...
È una grossa responsabilità, è vero. Per questo ringrazio Ziberna e Tondo per la fiducia che mi hanno concesso. In questa città effettivamente c’è tutto: storia, letteratura, arte, turismo, eno-gastronomia. La cultura deve portare benessere e sviluppo, questi i concetti-chiave.
Non per metterle ansia, ma è una fiducia accordata anche in virtù di quelle 310 preferenze, anche questa è una bella responsabilità. Trecento e dieci cittadini che non può deludere.
Certo, bisogna tenere conto anche di questo. Ma adesso sono l’assessore di tutti, non solo di 310 elettori.
Domanda a bruciapelo: con questo suo abbigliamento, fin troppo ricercato, si sente un dandy?
Sì lo ammetto. Essere dandy è uno stile di vita che investe il buon gusto e l’eleganza anche se sono aspetti molto soggettivi. E’ una tradizione di famiglia. Anche in questo io voglio essere trasparente, coerente con me stesso.
Non si rischia di essere troppo eccentrici?
A Gorizia sì, in altre città no, nessuno ci fa caso.
Ma sembra un personaggio uscito dal romanzo “Il Grande Gatsby”...
In effetti. E io adoro quel periodo...
Immagino che si ricorda chi ha scritto quel capolavoro...
Sinceramente no, ma ho visto il film con Leonardo DiCaprio e mi era piaciuto molto.
Francis Scott Fitzgerald...
Prego?
L’autore del libro.
Che libri ha allora sul comodino?
In questo momento nessuno, sarei un bugiardo se dicessi che sto leggendo qualcosa. Sono in ferie a Grado e dedico tutto il tempo libero a mio figlio. L’ultimo che ho letto l’anno scorso era un volume sulla storia di Gorizia.
Vediamo come se la cava con domande di cultura generale, non si spaventi è solo una sorta di gioco. Come a Rischiatutto: vuole la busta numero uno, due o tre?
La tre, grazie.
Le è andata piuttosto bene, può farcela. Per tre soldi goriziani o quattro dinari titini, che sono tornati di moda adesso, le faccio una domanda di geografia abbinata all’attualità. E non vale sbirciare su Wikipedia.
D’accordo, sono portato per la geografia...
Con quali stati confina la Siria?
Confina sicuramente con Giordania, Liban e Iraq...
E poi?
Non mi vengono gli altri...
Turchia e Israele gli altri due.
Giusto, giusto.
Il defunto Mike Bongiorno l’avrebbe mandata a casa, qui ci resterà almeno cinque anni. Mi raccomando ripassi queste materie.
Beh, quasi un uno a uno, dai. Tuttavia sono dell’avviso che l’assessore non deve essere necessariamente un critico d’arte o letterario ma deve saper dare un indirizzo politico per costruire la Gorizia del domani. Questo è importante.
Da come parla, sembra che la sua sia più che altro una delega per la promozione turistica del territorio.
Certo che devo fare anche questo. Gorizia è un posto strategico, al centro della regione. Dobbiamo promuovere nei migliori dei modi quello che offriamo, per esempio la Grande Guerra va sfruttata e valorizzata al di là del centenario. Abbiamo monumenti, la piazza Transalpina, i musei. Prima possibile partiremo con il biglietto unico.
Fin qui la seguo ma quale vocazione turistica può avere una città che è contro la movida e che in tutto agosto organizza quattro eventi...
C’è movida di serie A e movida di serie B, c’è chi organizza bei concertini o eventi di intrattenimento e chi fa baccano. Sono d’accordo che d’estate il programma deve essere più ricco se vuoi attrarre turisti ma non ne abbiamo avuto il tempo. Poi è arrivato il decreto Gabrielli che ha messo tutti in difficoltà. Comunque ora faremo una programmazione annuale, anche per evitare sovrapposizioni sul territorio con altre manifestazioni.
Bene, e mi raccomando: ripassi letteratura e geografia, assessore, ripassi.
Non mancherò.
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