Tolmezzo-Somplago, in 9 km raccolti 45 sacchi di rifiuti

Fare qualcosa di concreto andando a raccogliere i rifiuti che inquinano. Così la classe 3c6ba dell’istituto Fermo Solari di Tolmezzo (indirizzo chimico-biologico e biotecnologie ambientali) ha interpretato l’invito di Greta Thunberg a partecipare alle giornate #fridaysforfuture. E così un venerdì Luca (di Caneva di Tolmezzo), Gabriele Soprano (Moggio udinese), Andi Mannino (terzo di tolmezzo), Ilaria Straulino (Sutrio), Davide Santini (Colloredo di Montalbano), Ilenia Battaglia (Caneva), Miriana Zilli (comeglians), Anna Screm (Comeglians), Alessandra Selenati (Sutrio), Enrico Dionisio (Magnano in Riviera) hanno allertato Legambiente che ha fornito loro l’occorrente per la raccolta (guanti, sacchi, pettorine ecc. . .) , e illustrato i punti dove la situazione rifiuti è più critica.
I ragazzi hanno scelto di operare sulla strada regionale 512, nel tratto compreso tra Tolmezzo e Somplago. Suddivisi in due gruppi, i ragazzi hanno percorso i circa 9 km che separano le due località, raccogliendo i rifiuti rinvenuti ai lati della strada e quelli, in particolare che hanno trovato concentrati in corrispondenza di tre punti: l’attraversamento del torrente Ambiesta, la scarpata prospiciente alla palude Vuarbis (un biotopo naturale), e la boscaglia in riva al lago di Cavazzo nelle vicinanze del viadotto e della galleria dell’autostrada.
I rifiuti abbandonati e gettati da automobilisti e ciclisti erano davvero tanti, perché sono stati raccolti centinaia di bottiglie di plastica, lattine e bottiglie di vetro, insieme a pacchetti di sigarette, contenitori di cibo e perfino bobine e batterie d’auto.
Il materiale è stato differenziato a seconda della tipologia e collocato in un luogo facilmente raggiungibile dai mezzi di servizio di raccolta, secondo quanto precedentemente concordato con gli uffici dell’associazione intercomunale della conca Tolmezzina, Complessivamente i ragazzi hanno riempito 45 sacchi, un numero che lascia immaginare quanta immondizia e quanta plastica, vetro e metalli, materiali cioè recuperabili, siano ancora depositati lungo il resto della rete stradale. Stanchi, ma anche molto soddisfatti del lavoro compiuto, gli studenti si sono detti felici del loro lavoro perché, oltre ad aver fatto qualcosa di buono, si sono sinceramente anche divertiti un sacco e hanno confermato che si è trattato di un’esperienza che è servita ad unire la classe.
Sono convinti di essere riusciti in dieci a fare qualcosa di buono consapevoli che più si è più di può fare! Ora vogliono far conoscere la loro iniziativa agli altri studenti, e vogliono cercare di coinvolgere l’intero istituto in giornate analoghe, con l’intento di far crescere la coscienza ambientale ed il senso di responsabilità, magari anche all’infuori della scuola. –
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