Terrore in Questura, i poliziotti uccisi da più colpi di pistola. L'assassino aveva vissuto a Udine

Trieste: il giorno dopo l'attacco, Alejandro Augusto Stephan Meran è accusato di plurimo e tentato omicidio.  Cordoglio dal mondo della politica, Lamorgese e Gabrielli in città. A Roma posata una corona all'Altare della Patria - Segui gli aggiornamenti
Migliaia di fiori e decine di messaggi e lumini lasciati all'ingresso dell'edificio, Trieste, 05 ottobre 2019. ANSA/CRISTIANA MISSORI
Migliaia di fiori e decine di messaggi e lumini lasciati all'ingresso dell'edificio, Trieste, 05 ottobre 2019. ANSA/CRISTIANA MISSORI

TRIESTE. Alejandro Augusto Stephan Meran è accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio per aver ucciso due agenti della Questura di Trieste e ferito un terzo poliziotto. Secondo quanto si è appreso, gli inquirenti ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo hanno chiesto la custodia cautelare in carcere, misura che il Gip ha convalidato.

Il fratello Carlyse Stephan è stato ritenuto estraneo all’aggressione in questura. Non è neppure indagato. Si era nascosto nello scantinato per paura.

Di questi due ragazzi di origini domenicane e carta d’identità italiana ci sono poche tracce. Hanno vissuto all’Aquila, a Udine, poi a Ponte nelle Alpi in provincia di Belluno, dove lavoravano come magazziniere e autista della Tnt Traco.

Un solo precedente penale è a carico del fratello estraneo ai fatti: una sanzione amministrativa per il possesso di una scimitarra, un oggetto di antiquariato.

Si erano trasferiti a Trieste da un anno per stare vicini alla madre. Nessuno aveva mai avuto qualcosa da ridire sul loro conto. Ma Alejandro Augusto Sthephan Meran stava malissimo. Sentiva le voci. Aveva paura di essere ucciso, ha ucciso.

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Sequestrate le fondine. Nell'ambito delle indagini sulla sparatoria, sono state sequestrate le fondine delle due vittime per verificarne l'integrità. Da una prima analisi non risulterebbero danni da comprometterne la funzionalità.

Sulla questione è intervenuto il segretario della Sap, il sindacato autonomo di Polizia, Stefano Paoloni. "Sarebbe stato proprio un difetto nelle fondine in dotazione a costare la vita ai due agenti uccisi".

"Uno dei due agenti aveva già avuto problemi con la fondina rotante e gliene era stata data un'altra di vecchio tipo che non permette di bloccare l'arma al suo intento. All'altro collega che invece aveva la nuova fondina rotante - spiega Paoloni, è stata sfilata l'arma insieme al dispositivo di contenimento poiché il supporto ha ceduto rompendosi".

In migliaia alla fiaccolata. Subito dopo la messa di suffragio nella chiesa del Rosario, sabato 5 ottobre una commovente cerimonia si è svolta nel famedio della Questura, presenti il questore Giuseppe Petronzi, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il governatore Fvg Massimiliano Fedriga, Giuseppe Rosato e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, oltre a gente comune, poliziotti, e molti amici, colleghi e parenti dei due poliziotti uccisi.

Tutti stipati sul grande atrio che era stato la scena del crimine, dove cioè si era svolta parte della tragica sparatoria, oggi luogo di dolore e di lacrime.

«Questo è un luogo immateriale che accoglie i nostri caduti e vi ringrazio a nome di tutta la famiglia, della Polizia di Stato e delle Forze dell’ordine che si sacrificano per noi», ha detto Petronzi aggiungendo che «questo luogo resterà aperto per consentire a chi lo vorrà di pagare un tributo ai nostri due agenti che ora si trovano qui».

All’esterno migliaia di persone per una fiaccolata silenziosa in ricordo degli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.

La mamma dell'indagato: "Chiedo perdono". «Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie. Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare». Lo ha detto Betania, la madre del giovane indagato per la sparatoriain Questura a Trieste. «Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio - ha aggiunto commossa - cosa si può dire ad un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c'è nulla che si possa dire per confortare un dolore così.

«Non ho fatto in tempo a uscire dalla macchina, perché sentivo gli spari e mi dicevano di mettermi giù. Sentivo mio figlio che urlava e vedevo la polizia e le sirene e sentivo gli spari», dice la donna. A chi le ha chiesto se ha visto suo figlio all'esterno della Questura mentre sparava ha risposto: «Ho visto mio figlio, ma mi dicevano di stare giù...». Infine ha rivolto un appello: «Voglio vedere mio figlio».

Gli ultimi aggiornamenti della giornata

Il poliziotto ferito sta bene. Il poliziotto ferito durante la sparatoria, è stato operato in serata alla mano sinistra . È attualmente ricoverato nel reparto di ortopedia e le sue condizioni sono buone. È quanto afferma in una nota l'Azienda sanitaria universitaria di Trieste. Stazionarie invece le condizioni dell'uomo accusato del duplice omicidio, Alejandro Stephan Meran, che si trova attualmente ricoverato nel reparto di Medicina d'urgenza dell'ospedale di Cattinara, in terapia farmacologica

Killer non risponde alle domande dei pm. Stephan Meran, 29 anni, di origini dominicane, interrogato dai pm, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti.

Il magistrato di turno e il Procuratore, dopo che il primo in Questura aveva sentito il fratello Carlysle, hanno raggiunto l'indagato all'ospedale Cattinara per interrogarlo. Quest'ultimo però si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magistrati lo hanno dichiarato in stato di fermo.

Dentro la Questura. Pierluigi Rotta è stato raggiunto da due colpi di pistola al lato sinistro del petto e all'addome mentre il collega Matteo Demenego è stato colpito 3 volte: alla clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena. Alejandro Augusto Stephan Meran, che si trovava all'interno dell'edificio per un'indagine per furto, è riuscito a sottrarre la pistola in dotazione a Rotta e a fare fuoco. Uditi gli spari Demenego è uscito venendo a sua volta colpito.

Dopo che Alejandro ha sparato e colpito i poliziotti, il fratello Carlysle si è barricato all'interno dell'ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Trieste. Secondo la ricostruzione della sparatoria avvenuta ieri, l'uomo, una volta sentiti i colpi di pistola, impaurito e sotto shock, ha sbarrato la porta dell'ufficio spostando una scrivania. Poi, non udendo più gli spari, è scappato nei sotterranei dell'edificio, dove è stato individuato e bloccato da alcuni agenti.

La dinamica dei fatti in un'infografica
La dinamica dei fatti in un'infografica

Omaggio della polizia all'Altare della Patria. Decine di auto della polizia a sirene spiegate davanti l'Altare della Patria hanno reso omaggio questa sera ai due agenti uccisi durante una sparatoria nella Questura di Trieste. Le volanti si sono ritrovate davanti al Milite Ignoto, con i poliziotti all'esterno delle auto per ricordare i colleghi.

Annullata la festa della Lega. «Visti i gravi fatti accaduti a Trieste poche ore fa gli interventi e gli appuntamenti musicali previsti in questi giorni alla Festa della Lega a Villa Dolfin, a Porcia sono annullati. Resta in programma solo l'intervento di Matteo Salvini, domenica sera». Lo rende noto la Lega Fvg esprimendo il proprio cordoglio ai familiari delle vittime. «Ci stringiamo - scrivono i vertici del Carroccio regionale - attorno alle famiglie delle vittime e a tutto il corpo della polizia di Stato».

Lamorgese e Gabrielli lasciano Trieste. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli, hanno lasciato la Questura di Trieste, dove erano giunti in serata dopo l'uccisione di due agenti avvenuta in una sparatoria. In questura era presente anche il ministro dello Sviluppo Economico, il triestino Stefano Patuanelli. Al momento, comunque, sono andati tutti via.

Il fatto. I due banditi erano stati condotti in Questura per accertamenti: uno dei due, dopo aver chiesto di andare in bagno, ha aggredito un agente ingaggiando una colluttazione. È riuscito a impossessarsi delle pistole di entrambi i poliziotti, con le quali ha fatto fuoco.

L'uomo che ha sparato è stato arrestato, l'altro ha provato a fuggire ma è stato bloccato. I due erano i responsabili del furto di uno scooter avvenuto, come anticipato, nel corso della mattinata. Un terzo poliziotto è stato colpito di striscio alla mano da un proiettile.

La sparatoria è avvenuta nella zona tra la via del Teatro Romano e via di Tor Bandena, nel centro del capoluogo giuliano. I testimoni hanno parlato di numerosi colpi d'arma da fuoco che hanno seminato il panico tra la gente che era in strada. La strada è stata chiusa al traffico, protetta da un cordone di sicurezza.

Chi sono gli agenti uccisi in Questura

Chi sono gli agenti uccisi. Erano entrambi celibi ed entrambi con prima assegnazione il Friuli Venezia Giulia i poliziotti uccisi. L’agente scelto Matteo Demenego era nato a Roma il 27 settembre 1988. Arruolato il 28 dicembre 2012, aveva frequentato il 186 corso di formazione presso la scuola allievi agenti di Vibo Valentia.

L’assegnazione a Trieste il 29 settembre 2013 ed era in servizio presso l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.

Ancor più di casa a Trieste era l’agente Pierluigi Rotta, visto che vi aveva frequentato il 195° corso di formazione presso la Scuola allievi agenti. Nato a Napoli il 2 maggio 1985, arruolato il primo ottobre 2015, era stato assegnato alla Questura giuliana il primo giugno 2016, anche lui presso l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.

Chi sono gli aggressori e le testimonianze

Chi sono gli aggressori. I due rapinatori, entrambi della Repubblica Dominicana, si chiamano Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, e Carlysle Stephan Meran, di 32. A sparare sarebbe stato il più giovane.

I testimoni. Il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito spari provenienti dall'interno della Questura e di aver visto pochi istanti dopo un giovane uscire di corsa con in mano un'arma. Quest'ultimo ha provato ad aprire un'auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente. Subito dopo sono giunti alcuni agenti che lo hanno bloccato.

Lutto cittadino. Il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, ha dichiarato il lutto cittadino. La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della polizia Franco Gabrielli, sono arrivati a Trieste per prendere parte a un vertice che si è tenuto in Questura.

La fiaccolata. È stata indetta per sabato 5 ottobre, dalle 19.30 e fino alle 20.30 una fiaccolata proprio davanti alla Questura di Trieste. L'iniziativa è condivisa da Fratelli d'Italia, l'appello è di portare solo una candela o un fiore e non simboli di partito.

Da Mattarella a Fedriga, il cordoglio della politica

Il cordoglio di Fedriga. «Il Friuli Venezia Giulia si stringe attorno alle famiglie dei due agenti uccisi e si unisce al lutto cittadino proclamato dal sindaco di Trieste». Lo dichiara il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a seguito della sparatoria che, nel pomeriggio, ha strappato la vita a due agenti della Polizia di Stato.

Il sindacato di Polizia: servono più tutele. «Esprimiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia dei due colleghi uccisi a Trieste. Siamo addolorati». Lo dichiara Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), commentando quanto avvenuto nella Questura di Trieste.

«Siamo continuamente vittime di balordi. Questa è l’ennesima aggressione che contiamo dal 1 giugno, ma con un tragico epilogo che ci lascia sgomenti.

Abbiamo bisogno di maggiori tutele mentre siamo in strada a rendere il nostro servizio alla comunità e servono pene severe per chi attenta alla nostra vita. La consapevolezza di restare impuniti - prosegue Paoloni - alimenta condotte come questa che oggi ci porta a piangere due giovani colleghi, appena trentenni, un agente e un agente scelto, colpevoli di indossare una divisa.

È da tempo che chiediamo a gran voce dotazioni idonee come il taser e come riconoscimento a quelli che sono i pericoli che ogni giorno fronteggiamo su strada. Non è accettabile morire così e per mano di chi non ha rispetto per la vita e della legge».

Il messaggio del Capo dello Stato. «Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell'agente scelto Matteo De Menego e dell'agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di
Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio.

In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore».

Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al capo della Polizia, Franco Gabrielli

Le reazioni del mondo politico. «La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della poliziadistato». Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

«Dolore per la tragica morte di due poliziotti a Trieste. Un pensiero alle loro famiglie, alla Polizia e a tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che con il loro lavoro combattono il crimine e rendono le nostre vite più sicure». Lo scrive con un tweet il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

«Una terribile notizia da Trieste. Sono vicino alle famiglie dei due poliziotti rimasti uccisi. A loro e al capo della Polizia di Stato esprimo tutto il mio cordoglio.» È il messaggio del presidente della Camera, Roberto Fico.

«L’infame assassino dei due poliziotti della Questura di Trieste è uno straniero con disagio psichico. Che a nessuno venga in mente che questa sia un’attenuante! Quanta rabbia! Una preghiera e un pensiero per questi due ragazzi, Pierluigi e Matteo, un abbraccio commosso alle loro famiglie e a tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato. Non si può morire così». Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.

«La mia vicinanza e quella di tutto il governo alle famiglie dei due agenti di Polizia che oggi a Trieste hanno perso la vita mentre svolgevano con coraggio il loro lavoro. Chi colpisce un uomo delle forze dell'ordine, colpisce lo Stato e colpisce ognuno di noi». Lo scrive il ministro degli Esteri e capo politico dei M5s, Luigi Di Maio.

«In segno di rispetto per le vittime dei gravi fatti di sangue verificatisi questo pomeriggio a Trieste, gli interventi previsti alla festa della Lega Fvg sono annullati». Lo rende noto un comunicato del Carroccio del Friuli Venezia Giulia.

 

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