Terremoto, il ritorno degli alpini: così Gemona ritrova gli eroi

Sabato 17 e domenica 18 settembre l’incontro con chi portò il suo aiuto nel 1976 e avviò undici cantieri dislocati in tutte le zone più colpite. Sono attese centinaia di penne nere da tutta Italia: rivedranno luoghi e persone con cui instaurarono un legame indissolubile

GEMONA. Al via, sabato 17 settembre, la “due giorni” delle penne nere, che arriveranno da tutta Italia nel Gemonese in occasione del quarantennale del terremoto.

Sono attese centinaia di alpini che nel 1976 avviarono undici cantieri allora dislocati a Gemona, Magnano in Riviera, Attimis, Buja, Villa Santina, Majano, Moggio, Osoppo, Cavazzo Carnico, Pinzano e Vedronza.

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Negli scorsi mesi, le sezioni Ana del territorio hanno programmato questo importante momento prevedendo una due giorni in cui nella giornata di oggi ogni sezione proveniente dal resto d'Italia visiterà il paese in cui 40 anni fa era operativa in un determinato cantiere: sarà dunque una giornata dedicata a ritrovare quei luoghi e quelle persone con cui sono nati dei rapporti che in molti casi in non si sono mai interrotti dal 1976 a oggi.

Domenica, invece, ci sarà il grande ritrovo al mattino in piazza del Ferro a Gemona per l’ammassamento e la successiva messa e il celebre corteo lungo le vie del centro della cittadina. Gemona, dove nella loggia di palazzo Boton è allestita una mostra che ricorda quegli 11 cantieri, oggi riceverà oltre 300 penne nere provenienti dalla sezioni di Bergamo, Brescia e Salò (nel ’76 c’era anche quella della Val Camonica).

Nella capitale del terremoto, nel 1976 c’era il cantiere 4, il più grande. «In via della Roggia – racconta Ivano Benvenuti, sindaco nel ’76 e oggi presidente della sezione Ana di Gemona – c’è un monumento realizzato da Vittorio Piotti, un alpino che operò da noi come volontario: di giorno era operativo nei cantieri e di notte lavorava il ferro per realizzare quest’opera che ci consegnò l’11 settembre del 1976.

A 25 anni dal terremoto, gli alpini di Brescia, Bergamo, Salò e Val Camonica tornarono da noi e fissarono una targa su quel monumento in cui si ringraziano gli alpini Piotti, Bertagnolli, Longaretti e Gasparini».

Quello sarà dunque uno dei punti che le penne nere visiteranno. A Gemona, per loro è stata attrezzata l’area di Taviele.

Va ricordata anche la particolare amicizia che si è stretta tra il gruppo Ana di Trasaghis con gli alpini di Cisano Bergamasco che oggi saranno ospitati nel paese della Val del lago.

«Proprio domenica scorsa – racconta in proposito Ivo Del Negro, capogruppo Ana e vice presidente di sezione – abbiamo dato una riconoscimento all’alpino Luigi Tollon di Palazzolo. Allora, era il 15 settembre e stava lavorando sul tetto della scuola di Peonis, quando le scosse lo fecero cadere procurandogli gravi fratture che lo costrinsero per mesi in ospedale».

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