Terra dei patriarchi in bici, ma i dépliant sono in cantina

UDINE. Stampati, pubblicizzati e mai distribuiti. I 14 mila dépliant con le informazioni sui 14 percorsi ciclabili, realizzati su carta plasticata e presentati sei mesi fa dal progetto “Terra dei patriarchi”, sono ancora nei magazzini di palazzo Belgrado. Il materiale è destinato alle aziende aderenti al Club di prodotto e sarà consegnato non appena la Provincia avrà completato la modifica di un regolamento.
Questo significa che i turisti e i circa 200 iscritti all’associazione AbicitUdine che ha collaborato alla stesura dovranno accontentarsi dei roadbook, scaricandoli dal sito internet perché il materiale stampato, costato 15 mila euro, non arriverà mai nelle loro mani. A sollevare il caso è la presidente di AbicitUdine, Elisabetta Rosso, ricordando che le mappe «sono state realizzate con i soldi dei contribuenti».
Stanca di aspettare, Rosso, a fine gennaio, ha chiesto spiegazioni per iscritto al presidente della Provincia, Pietro Fontanini, perché dopo aver partecipato, lo scorso ottobre, alla conferenza stampa di presentazione delle mappe dei 14 percorsi, non ha ancora a disposizione i dépliant da consegnare ai suoi associati. «Stesso copione - riferisce Rosso - all’ufficio turistico di piazza Primo maggio dove arrivano i turisti anche dall’Austria a chiedere il materiale che non c’è. Tant’è che chi lavora in quell’ufficio è corso ai ripari acquistando le mappe prodotte dalla libreria Odos». AbicitUdine, insomma, chiede di poter disporre del materiale pagato con soldi pubblici per promuovere il territorio.
Senza contare, continua Rosso, «che i 14 percorsi ciclabili non sono tabellati e quindi sono inesistenti. Da qui l’urgenza di avere in mano il materiale pubblicitario». Ma l’ufficio turistico della Provincia, lo scorso 27 gennaio, le ha fatto sapere che «la distribuzione delle guide a stampa non è prevista».
Nella risposta non venivano precisati i motivi e per questo Rosso ha chiesto chiarimenti a Fontanini: «Lo chiediamo - scriveva - non solo a nome di quanti, tra i nostri soci, hanno prestato la propria professionalità e il proprio impegno alla realizzazione del progetto, ma anche nella certezza di interpretare le legittime aspettative di tutti gli operatori del territorio che hanno scommesso sulla capacità della Provincia di intercettare le tendenze più innovative nel campo del turismo sostenibile, riportandoci finalmente al passo con le più avanzate nazioni confinanti».
Come le guide cartacee, la risposta di Fontanini non è ancora arrivata. A spiegare perché il materiale è fermo nei magazzini della Provincia è l’assessore al Turismo Franco Mattiussi, confermando che quel tipo di materiale è destinato al Club di prodotto ed è stato pensato per attirare turisti da fuori regione. «Abbiamo stampato 14 mila copie, mille per ogni percorso, domani (oggi ndr) in giunta modificheremo il regolamento del Club di prodotto per allargarlo a tutti i soggetti che possono fornire servizi ai cicloturisti». Una volta modificato il regolamento, le guide cartacee dei 14 percorsi ciclabili saranno consegnate alle aziende aderenti al Club.
Per quanto riguarda la cartellonistica, invece, Mattiussi ricorda che «la Provincia non riceve un euro per questo prodotto e con fondi propri sta lavorando sulla cartellonistica degli itinerari più importanti». Inevitabile il riferimento al taglio dei fondi regionali: «Da due anni - sottolinea Mattiussi -, la Regione non investe sul progetto “Terra dei patriarchi” però da noi pretende la messa disposizione del materiale, mentre noi vogliamo renderlo disponibile solo per il Club di prodotto. L’obiettivo è attirare turisti dall’estero».
Non è la prima volta che “Terra dei patriarchi” finisce nella bufera e l’assessore lo sa bene ecco perché precisa che «il progetto complessivo è costato 900 mila in tre anni. Il materiale sui percorsi ciclabili ha richiesto una spesa pari a 15 mila euro ed è stato finanziato con i residui».
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