Tarvisio si divide sul lago artificiale a Camporosso

Fa discutere il progetto di uno specchio d’acqua nella piana Il Pd attacca la scelta del Comune: idea improvvisata

TARVISIO

Sta facendo discutere la proposta di realizzare un “bio-lago” a Camporosso, nell’area che costeggia l’ex scuola di sci. L’idea lanciata dall’amministrazione comunale e inserita nel Piano integrato di sviluppo urbano sostenibile, non convince non solo le opposizioni consiliari, ma anche una parte dei cittadini, che la vedono come un doppione rispetto ai laghi naturali di Raibl e Fusine.

Una critica che il sindaco Renato Carlantoni, così come l’assessore Igino Cimenti, respingono al mittente: «Il nostro progetto è pensato per valorizzare la piana di Camporosso, creando un laghetto artificiale di acqua dolce, attrezzato e riscaldato con pannelli solari, capace di venire incontro alle esigenze delle famiglie nella stagione estiva. Un bacino sicuro di 450 metri quadrati in cui poter fare il bagno, in una posizione soleggiata, che durante la stagione invernale potrà essere impiegato per la produzione di neve artificiale per lo sci di fondo».

La questione è stata trattata anche nell’ultimo consiglio comunale, dove il gruppo del Pd capeggiato da Enrico Toniutti s’è astenuto sull’approvazione del Pisus. «Il problema – afferma – è che la maggioranza Carlantoni è totalmente priva di un progetto turistico. Non ha una minima idea delle priorità da sostenere e promuovere. Lo si è visto con il piano regolatore nel quale è stata inserita un’ipotesi di campeggio totalmente scollegata da qualsiasi ipotesi razionale di sviluppo e con la rincorsa a singole specifiche richieste di privati, accolte con gran fretta e mai realmente partite. Lo si può riscontrare – precisa il consigliere – con l’idea di zona franca: che cosa c’entra la zona franca con il turismo e con l’idea di un futuro improntato su questo settore economico? Anche i laghetti della piana di Camporosso sono frutto di totale improvvisazione, escono dal cilindro l’ultimo secondo valido per la presentazione di un progetto europeo. Mai discussi, mai ipotizzati, neanche condivisi da una parte della maggioranza, come appariva evidente in consiglio. È sconcertante – conclude Toniutti – come dopo 15 anni di amministrazione il centro-destra non sia stato in grado di elaborare un progetto compiuto e organico per il paese».

Alessandro Cesare

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