Italia-Israele si (ri)gioca al Friuli, De Toni non sorride: «Pensavamo che Udine avesse già dato il suo contributo»

Il match si disputerà il 14 ottobre al Bluenergy Stadium. Il sindaco: «Se la città ospiterà la gara della nazionale italiana lo farà per spirito istituzionale». Soddisfatto il governatore Fedriga: «Ringrazio Figc e Udinese Calcio per il percorso che ci ha portato a questo importante risultato. Una strategia condivisa per valorizzare il territorio attraverso grandi eventi sportivi»

Mattia Pertoldi
Tifosi israeliani in tribuna allo stadio Friuli durante il match dello scorso anno contro l’Italia (foto Petrussi)
Tifosi israeliani in tribuna allo stadio Friuli durante il match dello scorso anno contro l’Italia (foto Petrussi)

L’ufficializzazione è arrivata nella mattinata di sabato 21 giugno, con i più classici dei comunicati emessi in maniera congiunta da Federcalcio e Comune di Udine: Italia-Israele del 14 ottobre, sfida valevole per le qualificazioni ai Mondiali di calcio del 2026si giocherà allo stadio Friuli.

Quasi per un particolare scherzo del destino (e del calendario), esattamente un anno dopo il match valido per la Nations League tra gli Azzurri, allora allenati da Luciano Spalletti, e la Nazionale ebraica, l’Italia tornerà a fare tappa al Bluenergy Stadium. Anche se questa volta con Gennaro Gattuso in panchina, e in una partita in cui Donnarumma e compagni si giocheranno una fetta fondamentale del loro futuro, nella speranza di agguantare almeno gli spareggi che metteranno in palio il pass per i Mondiali 2026. Quelli che si disputeranno tra Canada, Stati Uniti e Messico e una competizione in cui gli Azzurri hanno fallito la qualificazione due volte di fila.

Al di là dell’aspetto sportivo – senza dubbio importante –, è però evidente che l’arrivo di Israele in Friuli rappresenti, ancora una volta, un’enorme sfida per la sicurezza. Ancora di più di quella legata alla Supercoppa europea di metà agosto tra Paris Saint Germain e Tottenham e, almeno sulla carta, perfino maggiore dello scorso anno quando vennero impiegati più di mille uomini per blindare la città di Udine.

Sì perché se dodici mesi fa Israele (inteso come Paese) era finito nel mirino delle contestazioni dopo l’invasione di Gaza, questa volta alla Striscia si aggiunge il conflitto con l’Iran, destinato ad aumentare ancora temperatura e tensioni e, in parallelo, lo sforzo delle forze dell’ordine e dei servizi segreti per ridurre al minimo i rischi. Certo, c’è da dire che lo scorso anno i protocolli di sicurezza hanno funzionato alla perfezione e forse proprio per quello Federcalcio e Viminale, perchè è impensabile credere che su una decisione del genere non c’entri anche il Governo, abbiano puntato nuovamente Udine. Ma la sfida, lo ribadiamo, resta in ogni caso di altissimo livello.

Anche da un punto di vista politico, tra l’altro. Basti ricordare il mare di polemiche che si scatenò – attraversando pure i confini nazionali – nel momento in cui, inizialmente, il sindaco Alberto Felice De Toni non concesse il patrocinio del Comune alla partita della Nazionale. Alla fine l’escamotage per evitare uno sgarbo internazionale fu trovato con il famoso evento di collaborazione con l’associazione Rondine di Arezzo che consentì al sindaco De Toni di tenere unita, in qualche maniera, la sua maggioranza di fronte alla successiva decisione di patrocinare il match.

E proprio il primo cittadino di Udine ha commentato la notizia di Italia-Israele nuovamente a Udine, seppur con toni non propriamente entusiastici. «Abbiamo appreso della decisione congiunta di Ministero dell’Interno e di Federcalcio in merito alla partita, prevista per ottobre. Prendiamo atto che la nostra città offre garanzie di sicurezza ed efficienza nell’organizzare un evento di simile portata. Tuttavia riteniamo che, considerate la recrudescenza della guerra, ormai sempre più estesa, e le difficili questioni di sicurezza che la gara con Israele implica, Udine avesse già dato il proprio contributo. Al di là delle considerazioni di opportunità in merito alla gara stessa, la posizione di Udine è, dal primo giorno, orientata alla necessità della pace, testimoniata dalla collaborazione con Rondine e dalla mozione firmata un mese fa da tutti i consiglieri di maggioranza in consiglio comunale, con cui chiediamo il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, il diritto ad esistere dello Stato di Palestina come da risoluzione Onu del 1947 e il suo riconoscimento da parte dello stato italiano, il rispetto dei diritti umani e dei bambini e del diritto internazionale. Se Udine ospiterà la gara della nazionale italiana lo farà per spirito istituzionale, per rivendicare per l’ennesima volta la necessità della pace e con l’auspicio che vengano messe in campo tutte le forze necessarie per garantire lo svolgimento in sicurezza dell’evento».

L’assegnazione a Udine dell’incontro del 14 ottobre 2025 al Bluenergy Stadium «nasce da una strategia condivisa per valorizzare il territorio attraverso grandi eventi sportivi». Parole che non nascondono la soddisfazione, invece, quelle del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che in proposito ha ricordato come «portare la Nazionale italiana di calcio a giocare nuovamente a Udine per la sfida contro Israele, valevole per la qualificazione ai mondiali del 2026, è il risultato di un lavoro condiviso tra la Regione, la Federazione italiana giuoco calcio e l’Udinese Calcio».

Il presidente della Regione ha inoltre affermato che in quest’ottica va ricondotto anche un altro grande evento calcistico, il match di Supercoppa Uefa in programma il 13 agosto, sempre al Bluenergy stadium, che vedrà di fronte Paris Saint-Germain e Tottenham. «Ringrazio il presidente della Figc Gabriele Gravina e l’Udinese Calcio per il percorso che ci ha portato insieme a questo nuovo importante risultato, che rappresenta un segnale chiaro di quanto il Friuli Venezia Giulia sia ritenuto all’altezza di ospitare manifestazioni sportive di rilievo internazionale. Siamo sicuri – conclude Fedriga – che grazie anche alla collaborazione con il Comune di Udine, come già avvenne anche in occasione della Nations League dello scorso anno, l’incontro al Blunenergy stadium del 14 ottobre sarà ancora una volta un momento di grande festa per tutto il territorio e per i tantissimi appassionati di sport».

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