Tarcento, folla per l'ultimo saluto al giovane morto in un incidente

In un Duomo gremito il toccante saluto a Manuel Graziani deceduto martedì a Trasaghis. Corteo al rombo delle moto
Tarcento 5 settembre 2015 funerale @ Petrussi Foto Massimo Turco
Tarcento 5 settembre 2015 funerale @ Petrussi Foto Massimo Turco

TARCENTO. Il rombo dei motori ha accompagnato sabato pomeriggio il feretro di Manuel Graziani durante il suo ultimo viaggio. Circa 200 centauri hanno deciso di manifestare tutto il loro affetto nei confronti del giovane partecipando al funerale e percorrendo insieme a lui gli ultimi chilometri di strada, precedendo il carro funebre lungo le vie del centro.

Dando gas alle loro due ruote gli amici hanno fatto traspirare tutta la passione che Manuel ad appena 26 anni, scomparso in un incidente stradale martedì sera a Trasaghis, aveva per le moto e in particolare per la sua Honda R1.

L’incidente era avvenuto lungo una strada maledetta per gli amanti delle due ruote, che tanto piace ai motociclisti per le sue curve alternate ai lunghi rettilinei che costeggiano il lago di Cavazzo, ma che ogni anno registra incidenti, alcune volte, come in questa occasione, mortali.

In sella alla prima moto che ha passato il sagrato della chiesa c’era anche la fidanzata di Manuel, Sara Pavonello, e poi dietro al primo mezzo tutti gli altri che hanno cercato di posizionarsi ordinatamente sul piazzale antistante la chiesa, fino a quando è riuscito a contenerle, per poi disporle altrove.

Alcuni di loro hanno anche voluto portare il feretro all’interno del duomo, gremito di giovani con gli occhi lucidi. La maggior parte con un casco in mano, addosso le saponette e i giubbotti in pelle e nel cuore una sola domanda, quella di come sia possibile perdere la vita in questo modo e a soli 26 anni.

Un interrogativo che si è posta anche mamma Silvia insieme a papà Luciano e ai due fratelli di Manuel a cui ha cercato di dare una risposta Monsignor Duilio Corgnali invitando tutti ad avere fede. A piangere per la prematura dipartita di Manuel, ma soprattutto a ringraziare il Signore per aver goduto della sua presenza, della sua compagnia, della sua disponibilità.

Alla cerimonia nessuno degli amici ha voluto prendere la parola: l’ha fatto don Michele, prete centauro a Madonna Missionaria, che ha ricordato come non ci si possa nascondere dietro un dito, quello della passione per le due ruote, dimenticandosi il valore della vita.

Alla conclusione della celebrazione gli amici di sempre hanno esposto dalla finestre del palazzo comunale, posizionato di fronte al duomo, uno striscione con la scritta “Sarai sempre accanto a noi, see you on the road”, firmato a penna da ognuno di loro. Un gesto che ha raccolto un lungo applauso dai tanti presenti e che per un momento ha dato un po’ di conforto ai familiari del giovane.

Per l’ultimo saluto solo l’odore della benzina passata nel carburatore, delle gomme che girano con i freni tesi, della pelle dei giubbotti dei motociclisti. Un odore che chi va in moto conosce perfettamente, che si porta addosso un po’ come la passione per le due ruote che non finisce mai.

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