Su “eBay” i cimeli dei caduti in Russia

SAN PIETRO AL NATISONE. Memoria storica... in vendita. Su “eBay”, al prezzo di 1.600 euro. Una miriade – si parla di centinaia di pezzi – di cimeli riconducibili alle divisioni militari italiane Julia, Tridentina, Leonessa, Pasubio, Brennero è finita all’asta: il venditore è un tedesco, che a quanto pare avrebbe scovato i reperti in una buca nei pressi di un lager, in Germania.
A individuare il singolare annuncio e a segnalarlo con toni di profondo rammarico (per il motivo di cui sopra: memoria monetizzata, appunto) è un esperto di storia militare residente a San Pietro al Natisone, Ivano Dorbolò.
«Mi sono informato, anche contattando il proprietario degli oggetti – racconta –, e ho appurato che gli stessi (distintivi, mostrine, fibbie) sono stati recuperati nelle vicinanze di un campo di prigionia. Ci troviamo di fronte a una testimonianza significativa della seconda guerra mondiale.
La Tridentina – ricorda quindi – si fece onore sul fiume Don, coprendo la ritirata degli italiani e cadendo poi vittima dell’accerchiamento attuato dai russi. I pochi fortunati che riuscirono a tornare furono catturati strada facendo e vennero rinchiusi nei campi di prigionia tedeschi. Sicuramente – prosegue – in tale contesto i nostri soldati furono privati delle proprie uniformi, che quasi certamente furono gettate, tutte assieme, in una fossa scavata allo scopo. Purtroppo ora questi resti sono finiti nelle mani di qualcuno che ha intenzione di ricavarci parecchi soldi. Un peccato».
L’asta scadrà fra qualche giorno e, a parere di Dorbolò, sarebbe stata «falsata ad arte, innalzando il prezzo dei beni in maniera artificiosa». Non per nulla il ricercatore valligiano ha scritto al venditore, ottenendo una «risposta poco simpatica»: «Mi ha detto: “A voi italiani, evidentemente, importa poco della vostra storia”.
E questa frase mi ha fatto davvero male, soprattutto perché il tedesco, purtroppo, ha ragione. Nel nostro Paese, infatti, in una situazione come quella che sto portando all’attenzione non si sa proprio a chi rivolgersi. In Italia di appassionati privati di reperti d’epoca ce ne sono parecchi, ma non esiste un ente che sappia come muoversi per riacquisire un patrimonio storico del genere o che possa cercare di far rientrare il materiale in patria. E sarebbe veramente triste che il “corpus” fosse smembrato, con vendite a singoli».
In realtà, puntualizza il presidente dell’Ana cividalese, Alberto Moretti, un soggetto deputato a gestire e disciplinare il “capitolo” ritrovamenti c’è, nella penisola, ed è dunque a esso che la vicenda andrebbe comunicata: «Si tratta – spiega – di Onorcaduti, organismo costituitosi quando cominciò il processo di rientro delle salme dei nostri militari dalla Russia...
Tutto, nell’eventualità di rinvenimenti appunto, dovrebbe passare attraverso tale realtà, che tramite un’apposita commissione valuta i cimeli e definisce le procedure da seguire – per esempio – per la consegna delle piastrine ai discendenti dei defunti. Purtroppo però – ne siamo consapevoli – si è sviluppato un mercato sotterraneo, che lucra sulle testimonianze riaffiorate. Una cosa molto triste».
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