Strafalcioni nei temi degli aspiranti maestri: bocciati al concorso tre su quattro

Congiuntivi massacrati, verbo avere senz’acca, abbreviazioni da sms I commissari: livello medio-basso. Solo una decina di eccellenze
intérieur salle de classe, institutrice regardant fillette de dos au tableau, faisant multiplication, garçons et fillettes assis au 1er plan
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Congiuntivi ko, verbi senza acca e abbreviazioni da sms: ecco gli strafalcioni degli aspiranti maestri

UDINE. Nel 2016 una pattuglia di aspiranti maestri d’asilo si è presentata in Friuli Venezia Giulia da tutta Italia. Oltre 900 pretendenti per 189 posti, ma alla fine gli ammessi agli orali (al momento congelati) sono stati poco meno di 700. Fra loro, tre su quattro sono andati incontro alla bocciatura. E non senza strafalcioni. L’esame messo a punto dal Ministero e sostenuto al computer dai candidati sparsi in diverse scuole della regione, chiedeva di rispondere a sei quesiti. Ed è piovuto di tutto, dal verbo avere senza “h”, alla dimenticanza dell’apostrofo al femminile, per non parlare di accenti, doppie e congiuntivi.

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Un’ecatombe dell’italiano. I commissari parlano di un livello generale «medio-basso». Certo, le eccellenze non sono mancate. Ma le sufficienze alla fine dei lavori hanno toccato il 25 per cento. Il problema è che si tratta di persone che in molti casi stanno già insegnando.

Nel dettaglio del bestiario uscito dal concorso è capitato che l’attitudine del candidato a scrivere riguardasse più messaggini che altro. Non si possono spiegare altrimenti i florilegi di “xke” (ovviamente senza accento) o “xché”, ma anche abbreviazioni in luogo delle parole complete, è il caso di “imp.” invece di importante, anche se la crasi estrema “cmq” per comunque raggiunge livelli inarrivabili in un concorso pubblico. Durante la fase di correzione sono emerse anche frasi sconclusionate, prive di senso, o risposte date a domande non fatte. Queste ultime potrebbero essere maldestri tentativi di non lasciare uno spazio bianco laddove non si sa come rispondere, ma la dimenticanza dell’acca nel verbo avere è un errore imperdonabile fin dalle scuole elementari. Così come l’inspiegabile inizio delle frasi sempre con la lettera minuscola.

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Sarà forse il risultato del correttore automatico di Word? Di sicuro descrive una scarsa attenzione alle regole basilari della lingua italiani. Ma nei compiti degli aspiranti maestri è difettata anche la concordanza. In diverse occasioni soggetti e verbi non andavano d’accordo neppure per il numero, c’erano cioè il soggetto al singolare e il verbo al plurale. Un errore di distrazione, si dirà. Ma la punteggiatura e l’ortografia dovrebbero venire curate almeno durante un concorso pubblico. E invece le virgole erano distribuite come il sale, senza una logica, l’importante era che ci fossero e fossero in abbondanza. Per non parlare dei congiuntivi, questi sconosciuti. “Per evitare che tutto fuoriesce” ha il medesimo suono delle unghie sulla lavagna per un parlante italiano.

Sono proprio i congiuntivi il nemico numero uno di una larga parte dei candidati al concorso per un posto di ruolo da maestri. Un modo di molte lingue romanze, che ha una funzione ben precisa, cioè di segnalare al ricevente il messaggio, la presenza di un evento soggettivo, irreale, non sicuro, ipotetico o non rilevante. Una sorta di spia che aiuta la comprensione. Ma che per alcuni invece è uno scoglio – inspiegabilmente – insormontabile. È vero, le doppie possono essere un problema, soprattutto a Nordest. Ma un po’ di lettura e abitudine alla scrittura (questa volta il correttore automatico di Word potrebbe rappresentare un sostegno) dovrebbero essere sufficienti a chiarire i dubbi. E invece no. Così salta anche la consecutio temporum che, a voler essere buoni, può naufragare a causa dell’ansia del momento.

La regola della lingua italiana, mutuata dal latino, prevede che i tempi verbali delle proposizioni subordinate concordino con la principale in un rapporto di contemporaneità. Buonsenso e logica però a volte difettano. In mezzo a un mare magnum davvero desolante, una decina di prove ha centrato il massimo dei voti e i candidati si sono distinti a tal punto per preparazione che hanno colpito gli stessi insegnanti che hanno corretto le prove. «Sarebbero da fare entrare subito in ruolo», hanno detto i commissari.
 

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