Storie di monache e studentesse Nasce un museo nel monastero

Entro ottobre l’allestimento in un’ala del convento: dalla Regione 20 mila euro Saranno ricostruite le vite di Benedettine, Orsoline e di molte adolescenti



Un museo etnografico nel monastero di Santa Maria in Valle, per ricostruire e raccontare pagine di devozione, di abitudini quotidiane, di studio nel convento delle suore Orsoline, per lungo tempo e fino a 25 anni fa sede scolastica – dall’asilo alle superiori – al femminile.

Vincitore di un bando regionale, il progetto “Dal silenzio, storie” è stato finanziato con un importo di 20 mila euro e sarà concretizzato entro ottobre. Ideato dall’ufficio comunale cultura, in collaborazione con numerosi partner, il piano valorizzerà dunque a fini culturali e turistici il patrimonio immateriale etnografico legato al monastero, «tramite un “viaggio” – spiega l’assessore alla cultura Angela Zappulla – alla riscoperta di memorie e suggestioni che per la comunità religiosa e civile di Cividale hanno un valore fortemente identitario».

Saranno riportate alla luce le vicende di chi ha abitato il convento, dalle monache Benedettine alle Orsoline, fino alle centinaia di ragazze di Cividale e del Friuli che entro quelle mura hanno compiuto il proprio percorso formativo: partendo dai luoghi e dagli oggetti rimasti in loco verrà ricomposta e narrata una storia ormai tramontata, eppure tuttora ben presente nei ricordi dei cividalesi.

Al fine di darle maggiore corpo e spessore si ricorrerà pure alla tradizione orale, con il contributo delle poche madri Orsoline ancora in vita, fra quelle di stanza in Santa Maria in Valle, e delle studentesse che frequentarono le loro scuole, a cominciare dalle componenti del Comitato ex allieve.

«Rispolverare eventi, usi, costumi, riti, saperi, espressioni orali, capire cosa avveniva nei vari luoghi del monastero e recuperare, così, uno spicchio del passato locale: questa la finalità del disegno», osserva Zappulla, anticipando che grazie al suggestivo itinerario si potranno vedere la ruota dei neonati, la grata della Santissima Confessione, le botti di vino, i tavoloni della sala refettorio, l’antico presepe, le celle, le scritte con i nomi dei papi appena eletti, gli stemmi delle suore, le ceramiche e le stoviglie.

Si capirà così che cosa mangiavano le religiose, quali erano i ritmi della loro vita, le attività scolastiche, gli abiti e le suppellettili liturgiche. A guidare il visitatore in questa immersione in atmosfere remote, che consentirà di accedere anche a spazi del monastero finora non visitabili, saranno musiche e testi composti ad hoc da giovani artisti friulani e audio-guide con la voce di ex allieve e attori.

Partner del progetto sono le madri Orsoline dell’Unione romana, la Somsi, che fornirà un supporto storico-documentario, Artegioia di Remanzacco (con i suoi musicisti e compositori), Arteventi di Udine, con le custodi del monastero, e l’Accademia Nico Pepe, che fornirà le voci per le audioguide. —



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