Stipendi dei dirigenti: nei Comuni si guadagna più che in Regione

UDINE. Giù gli stipendi medi dei dirigenti regionali, in Friuli Venezia Giulia come in quasi tutte le Regioni del Centro-Nord, ma salgono quelli dei loro colleghi al servizio dei Comuni, che superano la fatidica “quota 100 mila”.
A dirlo il rapporto 2019 della Corte dei Conti, sezione autonomie, sulla spesa per il personale degli enti territoriali. Riferito al triennio 2015-2017 ––dal momento che non sono ancora disponibili i dati definitivi relativi al 2018 – il lungo dossier della Corte esamina nel dettaglio sia l’andamento delle piante organiche, sulle quali è proseguita una robusta cura dimagrante, sia la dinamica delle retribuzioni.
E alla fine le sorprese non mancano, sia pure all’interno di una tendenza generale che vede una riduzione sia della spesa complessiva per il personale, che cala ed è destinata a calare ancora per la riduzione progressiva degli organici, sia di quella media.
CURA DIMAGRANTE
Anche i dati della nostra regione, come quelli nazionali, si fermano al 2017 e non tengono quindi conto del nuovo contratto firmato nel 2018. Premesso questo, la riduzione complessiva della spesa per il personale tra il 2015 e il 2017 è piuttosto consistente.
I dipendenti complessivi del Comparto unico sono scesi da 13 mila 444 a 12 mila 910, con una riduzione del 4%, e ancora più marcato in termini percentuali è stato il calo della spesa, scesa da 436,7 a 403,8 milioni: 33 milioni in meno, con una flessione del 7,5%.
Un contenimento dei costi al quale hanno contribuito per quasi 21 milioni i Comuni e per i restanti 12 il complesso Regione più ex Province, che vanno accorpate ai fini del calcolo: se la cancellazione degli enti intermedi, con il quasi azzeramento del loro personale, ha consentito un risparmio di 32,5 milioni in retribuzioni, il riassorbimento degli ex dipendenti provinciali in regione ha comportato infatti un incremento di 20,5 milioni del monte retribuzioni, e il saldo negativo di 12 milioni è la somma algebrica dei due valori.
Quanto agli effetti sul personale, i Comuni hanno perso 276 dipendenti su un totale 2015 di 9 mila 268, mentre il complesso Regioni-Province, che nel 2015 contava 4 mila 176 dipendenti, nel 2017 era sceso a 3 mila 918, vale a dire 258 in meno, con una sforbiciata che in proporzione è molto più marcata.
LE RETRIBUZIONI
Oltre al costo totale delle retribuzioni, è diminuito anche quello medio, perché con i pensionamenti le amministrazioni si sono “liberate” dei lavoratori più costosi e le paghe sono rimaste sostanzialmente ferme a causa del blocco contrattuale.
Ecco perché la retribuzione media di un dipendente regionale è scesa da 38 mila 300 a 35 mila 900 euro (-6,2%) e quella di un comunale da 30 mila 667 a 29 mila 285 euro (-4,5%).
Diversa invece la dinamica per i dirigenti: se i livelli retributivi medi di quelli regionali sono scesi quasi del 2%, scendendo dai 102 mila euro del 2015 ai 100 mila del 2017, quelle dei loro colleghi alle dipendenze dei Comuni sono aumentate di quasi 4 punti percentuali, salendo da 86 mila 300 a 89 mila 500 euro.
In realtà l’aumento sfiora il 9% se si scorporano le retribuzioni degli 81 segretari comunali, sostanzialmente ferme a quota 80 mila euro, per considerare soltanto quelle dei 61 dirigenti in senso proprio, i cui emolumenti sono balzati dai 94 mila euro del 2015 ai 102 mila del 2017, superando il livello medio dei dirigenti al servizio della Regione.
CONTRATTO E INDENNITÀ
Il consistente aumento della spesa per retribuzioni dei dirigenti comunali si spiega con la sensibile riduzione del loro numero, sceso in tre anni da 78 a 61.
È rimasta invece invariato l’ammontare complessivo di fondi destinato al salario accessorio, cioè alla parte variabile della retribuzione, per cui la “torta” è stata spartita tra un numero sensibilmente più basso di dirigenti.
La stessa dinamica che si è riscontrata a livello nazionale un po’ in tutti gli enti dove c’è stata una consistente riduzione del numero dei dirigenti, a partire da gran parte delle Regioni del Sud. Ma nel Mezzogiorno, per il vero, ha inciso ancor di più un sensibile incremento della spesa totale per dirigenti (+9%) che ha fatto impennare di ben 16 punti percentuali l’ammontare medio delle retribuzioni, salito a 111 mila euro. Altro che spending review...
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