Squadra speciale in ospedale a Udine contro il tumore al seno

UDINE. Un team di specialisti al servizio di donne malate di cancro al seno all’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine. Lo avevano chiesto 1.300 persone: tante erano le firme raccolte dalle volontarie dell’Associazione nazionale donne operate al seno nel 2012.
È passato un po’ di tempo, ma finalmente la breast unit è una realtà, ed è pronta a decollare. Si tratta di un gruppo di specialisti che offrirà alle pazienti la possibilità di essere seguite dalla diagnosi alla cura, senza trascurare gli aspetti psicologici.
A coordinare il team sarà Carla Cedolini, responsabile del Gruppo senologico della Clinica chirurgica al Santa Maria della Misericordia.
Una sfida importante per la dottoressa Cedolini. «Con l’istituzione della breast unit – spiega – andremo a istituzionalizzare e a certificare a livello europeo un percorso che avevamo tracciato per la patologia senologica che prevede la diagnostica, il trattamento attraverso una serie di terapie all’avanguardia.
L’attività dell’Andos in questo senso è stata molto preziosa. Seguiamo circa 400 pazienti all’anno e, attraverso la creazione di questo gruppo di lavoro, abbiamo unificato il percorso ospedaliero e quello universitario».
Nell’ultimo trentennio sul tumore al seno sono stati compiuti numerosi progressi: oggi nove pazienti su dieci sopravvivono a un quinquennio dalla diagnosi.
Risultati che si ottengono anche grazie al lavoro in squadra di tutte le figure professionali coinvolte nella diagnosi e cura delle donne colpite da carcinoma mammario: oltre all’oncologo e al senologo, anche il chirurgo plastico, l’anatomopatologo, il medico nucleare, il radioterapista, il radiologo, lo psico-oncologo e il fisiatra, coadiuvati dall’infermiera di senologia.
L’avvio della breast unit a Udine rappresenta una vittoria per l’Andos che si è battuta a lungo per raggiungere questo obiettivo. «Da tempo sosteniamo che una donna che scopre di avere un tumore non deve girare da un reparto all’altro in cerca delle diverse figure professionali di cui ha bisogno – rimarca la presidente dell’associazione Mariangela Fantin –, ma deve trovare un percorso assistenziale completo».
Ogni giorno in Italia si scoprono quasi 1.000 nuovi casi di cancro. Si stima che nel corso dell’anno ci siano circa 363.000 nuove diagnosi di tumore. Escludendo i carcinomi della cute, il tumore in assoluto più frequente è quello della mammella che rappresenta il 14 per cento dei casi.
I casi di tumore al seno sono in crescita e, cosa ancor più preoccupante, è l’abbassamento dell’età delle donne a cui viene diagnosticato, sceso a 30 anni.
La onlus è nata nel 1976 dalla sensibilità di un gruppo di volontarie che sono state capaci di cogliere, già all’epoca, gli aspetti più profondi della malattia. Avevano capito che le ferite più profonde non erano, e non sono solamente quelle che la malattia lascia nel corpo. «Offriamo gratuitamente supporto psicologico – ragguaglia la Fantin – corsi di riabilitazione fisioterapica e regaliamo le parrucche».
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