Spilimbergo, l’ospedale rischia di perdere Oncologia

SPILIMBERGO. Al momento parrebbe essere soltanto un’indiscrezione, ma le avvisaglie che quanto ventilato possa poi concretizzarsi, pare ci siano tutte. Oltre al primariato di chirurgia, l’ospedale di Spilimbergo rischia di perdere anche l’ambulatorio di oncologia.
I conti sono presto fatti: il 2014 sarà l’anno della pensione per Salvatore Tumolo, responsabile dell’oncologia dell’azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone e, tra le ipotesi allo studio, c’è anche la non sostituzione del medico per lasciare spazio a un coordinamento con il Centro riferimento oncologico di Aviano (che di reparti ne ha due) oppure con l’ospedale di San Vito al Tagliamento (ipotesi considerata meno probabile).
Nel caso in cui si dovesse percorrere questa seconda ipotesi, “sostituendo” Tumolo con Paolo Sandri, attuale direttore del reparto di oncologia degli ospedali di Spilimbergo e San Vito al Tagliamento, un medico in meno sul territorio potrebbe portare a un ridimensionamento del servizio, e non è detto che a farne le spese possa essere proprio l’ambulatorio oncologico del San Giovanni dei Battuti di Spilimbergo.
Un problema, quello del mantenimento del servizio, che si era già presentato nel corso dell’estate con la comunicazione da parte della direzione dell’azienda ospedaliera di una sospensione del servizio.
Uno stop non tanto legato al periodo estivo, bensì a quello che sul gruppo Facebook del comitato spontaneo di cittadini “Gotuzzo deve resistere” fu definito come una mancanza di programmazione, «sinonimo e sintomo di soppressione del servizio».
In realtà, ferie e problematiche anche di altra natura fecero sì che nelle prime due settimane a luglio il servizio fosse sospeso, con l’impegno da parte dell’Azienda sanitaria a garantire almeno un paio di aperture la settimana, al suo ripristino, con l’arrivo, seppur a scavalco, di due medici provenienti dal Cro di Aviano. Promessa mantenuta, visto che dal 15 luglio il servizio riprese regolarmente, con cinque aperture settimanali (il lunedi, il mercoledì e il venerdì con il medico presente, mentre il martedì e il giovedi con la presenza del solo personale infermieristico).
Resta ora da capire, nel caso in cui Sandri si spostasse a Pordenone, quale tipo di ridimensionamento subirebbe il servizio sulla cui tutela, certamente, l’amministrazione comunale di Spilimbergo, come già comunicato dal sindaco Renzo Francesconi nel corso dell’ultima commissione consiliare sanità, alla presenza del neodirettore dell’Azienda ospedali riuniti, Paolo Bordon, alzerebbe le barricate. (g.z.)
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